Cavalcare il fatto che i cittadini italiani siano contro il gioco nei migliori casino legali e che non lo vogliano sull’italico territorio “perché ciò è male” fa parte di un’operazione denigratoria che negli ultimi anni, purtroppo, ha preso piede: mano a mano, però, questo sta prendendo altre dimensioni e, sopratutto, altra minore “potenza”.
Infatti, si è più volte dimostrato che si desidera avere un gioco-divertimento, ma non che questo venga proibito perché giocare è quasi nel DNA dell’uomo italico che lo desidera, lo cerca e lo trova, ovunque sia.
Quando si riesce, poi, a rendere noto uno studio dell’Istituto Quaeris dal quale emerge che solo il 16% degli intervistati si dimostra “proibizionista” è come aver vinto una “battaglia” in questa perigliosa guerra contro il gioco che i perbenisti hanno instaurato e che continuano a combattere anche “sapendo di aver abbondantemente perso”. Il risultato di questo ultimo recente studio non trova nulla di simile sul mercato e lo scopo di questa inchiesta vuole essere uno strumento “veramente tecnico” che potrà essere usato per avere scenari più realistici ed adeguati da essere usati anche dalla politica che così avrà un punto fermo dal quale partire per tutte le proprie “nuove considerazioni”: si sottolinea “nuove” perché il mondo del gioco negli anni è cambiato, si è evoluto mentre la “mente politica” sembra sia rimasta… ai primordi.
L’istituto Quaeris presenta questa indagine sulla percezione del gioco e quando si parla di questo si parla sopratutto di gratta&vinci, lotterie e lotto e poi anche di scommesse sportive e gioco online: per il resto c’è veramente meno interesse. Ovviamente, per le lotterie la motivazione sostanziale è esattamente la “vincita”, mentre per le scommesse ed il resto “regna il puro divertimento”. Anche per il comparto dell’online prevale l’aspetto ludico.
Il 21,5% degli intervistati ritiene assurdo ed inutile vietare il gioco in quanto questo darebbe solo spazio all’illegalità, ma quello che risulta più interessante è che la maggioranza assoluta, circa il 62,5%, ha la netta opinione che il gioco vada permesso ancorchè cammini di pari passo con una cultura del gioco sano: solo il 16% ha la netta opinione che il gioco debba essere assolutamente proibito in tutte le sue “manifestazioni”.
A completamento di questa ricerca, l’Istituto sottolinea che la quasi totalità del campione, e si parla di un 92,2% ritiene che lo strumento importante per la prevenzione dell’abuso del gioco nei casino online live sia la corretta informazione e la formazione sulle sue tematiche, già a partire dall’età scolare. É stata fatta una ricerca anche relativamente alle slot che in questo particolare momento sono sotto accusa: il 64% ritiene che dovrebbe esistere una sola slot per ogni bar, il 55% ritiene che sono più rischiosi i locali aperti a tutti ed il 45% che sia più pericolosa la “sala dedicata”.
Un altro dato importante che si rivela nello studio dell’Istituto Quaeris è che per il 93% il gioco illegale è il vero problema del mondo del gioco d’azzardo e tutti ritengono che vada combattuto aspramente, visto che è naturalmente più pericoloso del gioco lecito poichè nasconde risvolti ancora più pericolosi coinvolgendo la criminalità organizzata. Ora si possiede uno strumento utile, reale e concreto per tutte le valutazioni politiche del caso: che chi deve ne tenga debito conto e che questo studio non sparisca in qualche cassetto di qualche Ministero.