Scandalo! Rivelazioni! Soldi! No, non parliamo della Polverini o di Berlusconi, bensì di un germe millenario che affonda le sue radici nella santa sede. Lo scompiglio è causato dalla recente scoperta di un piccolo frammento di papiro in lingua copta che parla di Gesù come di un uomo sposato. Una notizia che sconvolge l’immagine così ben costruita in secoli di eccidi e propaganda in nome del dio cristiano. Il quotidiano della parrocchia “Osservatore Romano” si è subito affrettato a smentire la veridicità di una simile e scioccante affermazione che, alla moda cattolica, è stata definita “un falso” ancor prima di indagare.
Sorvolando sul fatto che in pochi si sono presi la briga di spiegare la differenza tra Gesù, Geova, Jahvè e Giove e che il compleanno del “messia” coincide casualmente con quello di divinità di altre tradizioni precedenti di secoli (Horus, Mithra, Krishna e Buddha, tutti nati il 25 dicembre!), a detta dei credenti l’assurdità risiede nel matrimonio del suddetto idolo.
Ricapitolando: il cattolico medio accetta il creazionismo, i dieci comandamenti, i dogmi, un dio vendicativo e incazzato, l’immacolata concezione, i miracoli, la resurrezione, gli angeli, il diavolo, l’inferno, il purgatorio, il paradiso, l’apocalisse, la transustanziazione, l’infallibilità del Papa, la confessione, il cilicio, l’inferiorità della donna, la condanna dell’omosessualità, i medici antiabortisti, la censura mediatica, l’adorazione dei santi, l’assenza di libertà di pensiero razionale, le contraddizioni storiche, geografiche e scientifiche della Bibbia, le reliquie, fare del male al prossimo in nome della fede, i deodoranti di Padre Pio, lo IOR e l’otto per mille. Praticamente tutti i paradossi possibili e immaginabili sono considerati leciti, tranne che Gesù fosse sposato. E vabbé, ce ne faremo una ragione.