L’Associazione nazionale avvocati italiani rende noto che anche il Tribunale di Rossano e il Tribunale di Latina – Sezione di Gaeta – hanno trasmesso alla Corte Costituzionale le questioni di illegittimità costituzionale della normativa sulla revisione della geografia giudiziaria (sono diventati così venti le ordinanze).
“Si rafforzano ogni giorno di più le ragioni per rinviare l’attuazione della legge” ha commentato il presidente Anai Maurizio De Tilla in vista anche del prossimo voto in Commissione Giustizia del Senato sulla geografia giudiziaria.
“Tutti i senatori sono intervenuti per la proroga – ha continuato De Tilla – Il relatore Lumia (PD) ha illustrato l’estrema complessità della problematica in questione sottolineando le diverse criticità che vanno rimosse. In primo luogo ha segnalato la pretermissione, in taluni rilevanti casi, del criterio di delega concernente la salvaguardia delle sedi giudiziarie situate in territori con elevata criminalità organizzata.
Disattesi sono stati, poi, i criteri che imponevano al legislatore delegato di tenere conto nella definizione della geografia giudiziaria delle esigenze logistiche e morfologiche dei territori. Analoga dichiarazione hanno espresso i senatori Casson (PD), Torrisi (PDL), Borani (GAL) e Giarrusso (M5S). Quest’ultimo ha denunciato che la soppressione di alcune sedi giudiziarie è stata percepita dai cittadini come l’ennesimo inaccettabile arretramento dello Stato dai territori. Oltre a dubitare della fondatezza dell’assunto per il quale dalla riforma deriverebbero significativi risparmi di spesa, il senatore Giarrusso ha osservato come l’efficienza di ogni intervento legislativo debba essere valutata non solo in termini finanziari, ma anche nel rispetto del diritto alla giustizia.
Di grande rilievo anche l’intervento del Senatore Falanga (PDL) che ha rilevato che la revisione delle circoscrizioni giudiziarie mostra una sostanziale miopia nei confronti delle singole situazioni territoriali. Ha denunciato situazioni pregiudizievoli in relazione ai fattori geografici logistici e infrastrutturali dei territori, alle sedi accorpanti inadeguate, all’inesistenza di risparmi e all’aggravamento dei costi”.
L’ANAI esprime grande preoccupazione per l’ostinazione del Ministero della Giustizia a portare avanti una riforma che danneggia i diritti dei cittadini e non porterà alcun beneficio.
Per tutto questo ANAI ribadisce la sua adesione all’astensione dalle udienze per i giorni 29 e 30 maggio deliberati dall’OUA.

Di Golem

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *