Revisione della geografia giudiziaria, l’Associazione nazionale avvocati italiani si appella al Guardasigilli perché sospenda l’attuazione in vista della pronuncia della Consulta e aderisce allo sciopero di maggio proclamato dall’Oua.
“Solo per 150 giudici di pace, i Comuni hanno posto in essere una strategia di salvataggio, assumendosi l’onere di gestione (mantenimento degli uffici e dell’organizzazione). – ha dichiarato il presidente Anai Maurizio De Tilla – Gli altri 500 giudici di pace verranno soppressi, salvo ripensamento del Ministero della Giustizia”.
“In realtà, come è stato più volte evidenziato, – ha continuato De Tilla – la procedura posta in essere per effetto della normativa sulla revisione della geografia giudiziaria è irrazionale e contraddice la stessa asserita finalità (in gran parte falsa) di risparmio di spesa.
Trasferire ai Comuni l’onere di spesa per i giudici di pace non può individuare un risparmio per la finanza pubblica in quanto si tratta solo di collocare diversamente l’impegno da ripartire tra lo Stato ed i Comuni.
D’altra parte, vi sono numerosi uffici dei giudici di pace che sono necessari e non saranno mantenuti perché i Comuni non hanno risorse e mezzi per sostenerli.
Il discorso appare solo burocratico ed ignora del tutto le esigenze di giustizia di prossimità”.
Anai ricorda che il Ministero sta cancellando 31 Tribunali minori e 220 sezioni distaccate, mentre in Italia più di mille sindaci sono in rivolta. Nel frattempo la Corte Costituzionale dovrà esaminare le questioni di incostituzionalità sollevate con ben 14 atti e provvedimenti dei tribunali.
“Prudenza vorrebbe – ha concluso De Tilla – che il nuovo Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, sempre attenta alla tutela dei diritti e delle esigenze del Paese, provveda a sospendere qualsiasi iniziativa di soppressione in attesa della decisione della Consulta”.
Per tutto questo, l’Associazione Nazionale Avvocati Italiani ha aderito all’astensione dalle udienze per i giorni 29 e 30 maggio deliberati dall’OUA.

Di Golem

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