Renzo Gattegna, portavoce della comunità ebraica, ha scatenato un putiferio per un post di Grillo. Probabilmente conosce poco le sfumature della lingua italiana, in cui la maggior parte dei vocaboli deriva dal latino e dal greco. Così, ad esempio, il prefisso “para” può assumere significati diversi.
Nel caso della “parafrasi”, viene dal greco e sta a indicare ciò che sta appresso, accanto, oltre. E, infatti, la parafrasi è, secondo il vocabolario Treccani, “esposizione con parole proprie, con una costruzione più semplice e chiara rispetto all’originale, e spesso con sviluppi e amplificazioni, di un testo (…). Per estens., scritto o discorso che espone con parole diverse concetti già espressi da altri”. Nel termine “paraculo”, invece, il prefisso “para” viene dal latino e sta per “porgere”, “parare”. Originariamente utilizzato per definire in modo spregiativo gli omosessuali, oggi indica una persona furba, capace sempre di volgere le situazioni in proprio favore, anche se in modo deprecabile.
Così è accaduto che il Gattegna a cui subito hanno fatto eco stampa e politici, se la sia presa con Grillo per una parafrasi. Scrivere “se questo è un paese” parafrasando Primo Levi, per significare che, come gli ebrei, anche i cittadini europei stanno subendo un olocausto sociale, non sembra offensivo per nessuno, semmai esagerato. Ma Grillo, da buon comico, ci ha abituato al paradosso e all’iperbole. Viceversa Dell’Utri, che detenuto in Libano si butta malato insieme ai propri avvocati, per evitare l’estradizione e ottenere la prescrizione, comportandosi da paraculo, questo sì che è offensivo.
Così come è offensivo che a quel paraculo di Berlusconi, vengano fatti scontare solo sette giorni di pena a fronte di una condanna a 3 anni ridotta a 1 grazie all’indulto. Ma il portavoce della comunità ebraica si è indignato per le parole di Grillo. Un po’ come se il Presidente della CEI, a nome della comunità cattolica, si fosse indignato per il titolo di un film di Nanni Moretti, “Ecce Bombo”, che parafrasava il ben noto “Ecce Homo”, sostenendo che il regista mancava di rispetto al Cristo. Vabbè, obietterà qualcuno, ma Grillo c’è andato pesante. Ha scritto anche “la P2 rende liberi”, parafrasando la tristemente nota scritta di Auschwitz.
Perché, i pidduisti Berlusconi e Previti, fondatori di Forza Italia insieme a Dell’Utri, nonostante le condanne definitive, stanno forse in galera? E il Piddino Renzi, non riceve forse a Palazzo Chigi Berlusconi e il suo sodale di P2 Verdini, anziché andarlo a trovare in parlatorio a Regina Coeli? La domanda è: di chi porta la voce il portavoce Gattegna?