Quando mi è stato chiesto di far parte dell’equipaggio per quattro quinti napoletano di “Posillipo Promotion” che avrebbe corso sulla pista di Le Mans alla guida di una sport prototipo Lola B09/60, non ho saputo, potuto dire di no!
Così, con la vettura, i ricambi e le attrezzature necessarie al seguito siamo partiti carichi di aspettative e di sogni per il prestigioso appuntamento con questa endurance di 24 ore. Un rettilineo lunghissimo, un misto da brividi ed altamente impegnativo agitavano i miei pensieri durante il viaggio e i miei compagni di squadra non lo erano di meno.
Quando siamo arrivati sul posto lo scenario era ma mozzare il fiato. Ai nostri piedi si snodava l’intero tracciato, il rettifilo de Les Hanaudieres con al fondo la mitica e tostissima curva di Mulsanne , le curve Porsche, la “esse” Ford, il ponte Dunlop ed i box, la ruota panoramica… Una libidine!
Scendiamo in pista per i turni di prove libere e scopriamo cosa vuol dire trovare traffico lungo il percorso di gara. Le più lente GT costringevano a continui cambi di corsia e bisognava studiare bene i tempi dei sorpassi per anticipare le mosse di chi precedeva, soprattutto sul rettifilo, dove la differenza di velocità era enorme. Mettiamo a punto la macchina, affinandone il settaggio turno dopo turno, poi la proviamo con il buio nel primo turno di qualifica cronometrato che serviva a stabilire una graduatoria di intenti, più che realistica, visto che le qualifiche vere e proprie si sarebbero disputate di giorno. Siamo tra i primi, ma c’è ancora la possibilità di lavorare e di migliorare.
Si va a nanna convinti delle nostre potenzialità e dopo aver aggiunto ai due Claudio, a Giovanni ed a me l’unico straniero del team, Gregoire, un giovane svizzero francese che parla poco l’italiano, ma in pista è una scheggia e, soprattutto, riesce a caricarsi turni di guida lunghissimi, cosa che tornerà utilissima durante la notte, quando noi “vecchietti” accuseremo di certo il peso della stanchezza.
La mattina delle prove di qualificazione la tensione si taglia con il coltello, i più pericolosi sono gli olandesi di “Racing for Holland” che hanno una Dome che va che è un piacere. Corre l’obbligo di scendere in pista tutti e lo facciamo volentieri per il minimo di tempo obbligatorio, poi lasciamo il comando a Gregoire, con l’Ingegner Claudio a curare amorevolmente la macchina e l’assetto che si affina man mano. Lo svizzero è abilissimo a trovare la pista libera e piazza un tempone che non sarà battuto da nessuno: è pole position!!!
Gasati per il risultato delle qualifiche ci prepariamo per la lunghissima gara, c’è chi chiacchiera, chi dormicchia e chi passeggia nervosamente. Al via andiamo al comando della gara e cominciamo a guadagnare terreno sugli arancioni. Sembra tutto sotto controllo quando, d’improvviso, perdiamo decisamente velocità sul dritto e gli altri ci “sverniciano” sorpassandoci! Nel tratto misto riusciamo a recuperare, ma si fa dura e perdiamo terreno rispetto agli olandesi. Qualche sosta ai box completa il danno e ci ritroviamo secondi dietro “Racing for Holland”, sino a che non riusciamo ad identificare il problema: l’acceleratore non va fino in fondo, alimentando in modo ridotto la nostra Lola. Messo a posto il comando, riprendiamo la gara e recuperiamo in breve la leadership, subito prima del calar delle tenebre. Al buio lo spettacolo è ancora più entusiasmante, con i fari delle macchine che illuminano la pista e gli stop che si illuminano ad ogni staccata. Va tutto benissimo, sino a quando, quasi all’alba ed al comando della gara, un vettura GT rallenta improvvisamente davanti a noi. L’impatto è inevitabile e la Lola ne esce gravemente danneggiata. Lunga sosta al box per cercare di porre rimedio e riprende la pista. Riusciamo a ripartire, ma facciamo fatica con l’impianto elettrico che è stato danneggiato in modo notevole nell’incidente e che ci costringerà a fermarci altre quattro volte nelle fasi finali di gara, quelle più delicate. L’ultima sosta pone fine al problema, ma ormai ci hanno scavalcato “Racing for Holland” e gli inglesi di “Pendle Slot Racing” e non c’è il tempo di recuperare. Finiamo terzi, a 15 giri dai vincitori e 7 dai secondi, dopo aver praticamente dominato la scena per tutta la gara…
Resta un po’ d’amaro in bocca per la vittoria sfumata nelle ultime due ore di gara, ma andrà meglio la prossima volta che verremo a correre nella palestra del Warwickshire College di Henley in Harden, vicino Birmingham (GB), dove si è disputata la prima edizione della 24h Oxygen per automodelli slot (la pista elettrica di una volta) sulla riproduzione in scala della pista di Le Mans!
Grazie a Gary Skipp, ideatore ed organizzatore della manifestazione; a Maurizio Ferrari, patron della Slot.it costruttore del modellino slot della nostra Lola B09/60 ed ideatore del sistema digitale Oxygen che consente di cambiare corsia alle macchinine lungo il percorso; a Claudio Savarese, pilota e preparatore del modellino e team manager del “Posillipo Promotion” che ci ha spinto a partecipare a questa meravigliosa avventura; a Claudio Marchese, Giovanni Russo e Gregoire Tardin per aver condiviso con me “l’abitacolo” della macchinina.