Furti in appartamento in forte aumento al nord, con punte a Torino, Milano, Firenze e Bologna, dove il tasso dal 1984 al 2014 (analizzato in percentuale) è schizzato rispettivamente a 764, 711, 563 e 531 ogni centomila abitanti. A Palermo l’incremento è salito da 126 a 212. I borseggi sono in aumento, dal 2013 al 2014, in Campania e nel Lazio.
Napoli mantiene il primato delle rapine, sebbene in altri centri urbani questa categoria di reati sia in aumento in misura molto maggiore rispetto a quanto accade nel capoluogo partenopeo: a Bologna dal 2012 al 2013 l’indice è pari ad un significativo +25,7%, a Piacenza il 22,4, Novara il 21 e Bari 15,9. A Napoli l’incremento è del 5%.
Quanto ai responsabili dei furti in appartamento, costoro sono individuati solo in pochissimi casi. Ad esempio, sui 251.422 furti in abitazione registrati nel 2013, sono solo 15.263 i denunciati a piede libero e 3600 i detenuti per questo reato.
Sono questi i risultati resi noti dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza e la videosorveglianza, presieduto da Giuliano Russo, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei deputati, alla presenza della parlamentare del Pd, Michela Rostan, membro della Commissione Giustizia, elaborati sui dati del Viminale e dell’Istat.
Complessivamente, i furti in abitazione denunciati sono schizzati dai 149.395 del 2009 ai 255.834 del 2014. Un dato pari a più del doppio del numero registrato nel 1984, in cui i furti erano stati 120.250.
“Un adeguato sistema di videosorveglianza rappresenta certamente uno strumento utilissimo per contribuire all’individuazione di chi commette i reati”, ha osservato Russo, secondo il quale “bisogna costruire un nuovo modello per la sicurezza urbana che contempli, da un lato, il monitoraggio delle esigenze della comunità da parte delle istituzioni e, dall’altro, la più efficace collaborazione tra pubblico e privato. Le nostre città devono essere dotate di infrastrutture tecnologiche sempre più potenti ed avanzate tecnologicamente”.
“Un’occasione che potrebbe essere sfruttata molto più efficacemente, perché gli impianti di videosorveglianza pubblica ci sono ma non sempre sono funzionanti: ad esempio a Napoli oggi siamo intorno al 25 per cento della copertura nelle strade della città. Eppure la Campania, insieme a Lazio e Lombardia, è la regione caratterizzata da una maggiore insicurezza”.
Dal canto suo la parlamentare Democratica Michela Rostan, da tempo impegnata sul tema della sicurezza, ha ricordato le misure già adottate nella recente legge di Stabilità e sostenute con appositi emendamenti, “grazie alle quali è stato istituito un fondo da 15 milioni di euro per garantire un credito di imposta per le persone fisiche che, al di fuori della loro attività di lavoro autonomo, installano sistemi di videosorveglianza digitale o di allarme. Migliorare la sicurezza dei nostri territori è una priorità – ha osservato la deputata – ed ora cercheremo di potenziare ulteriormente le misure in sede di decreto milleproroghe per ampliare la platea dei beneficiari delle agevolazioni fiscali per l’installazione di impianti di videosorveglianza alle categorie più esposte come artigiani e commercianti. Serve una strategia integrata che veda più tecnologia al fianco delle forze dell’ordine schierate per le nostre strade”.