Non sempre degustando il vino rosso si resta così attratti dal colore, dall’odore e dal sapore, tanto da indurti a leggere l’etichetta. È forse perché si è fatto riposare nel cristalloso calice veneto, noi intenti nel parlare di libri, giornali ed editoria, che portata la coppa verso l’olfatto abbiamo percepito lo sprigionarsi, come per incanto, della gradevolezza di tutti gli aromi, che compongono quell’ambrato color rubino nella sua ossigenazione migliore. È dal bordo del grande calice che come in un gioco tra di noi abbiamo definito il bouquet di questo vino.
2011 riporta l’etichetta sulla bottiglia, ma leggendo la sagomata etichetta a mo’ di ampolla napoleonica, trattenuta nel collo della bottiglia dal nastrino color vinaccia, si apprende che si tratta quel vino, provenire da un vitigno autoctono del Veneto, di antica tradizione. L’uva, raccolta nell’estate di san Martino, è fatta appassire in fruttaio; la pigiatura e la fermentazione avvengono in inverno. Il vino, affinato per un anno in barrique e invecchiato in grandi botti di rovere, è robusto, ricco di colore e dal profumo intenso di violetta e di marasca. È un vero vino da meditazione e le dee della Poesia non tarderanno ad infondere la vita e la bellezza dell’esistenza a chi romanticamente ne beve.
Stiamo parlando del Friularo Ambasciatore della Conselve Vigneti e Cantine, un vino di denominazione di origine controllata e garantita, d.o.c.g., marchio italiano che indica al consumatore l’origine geografica del vino. Il 16 maggio 2019 nel convegno organizzato dall’On Roberto Caon alla Camera dei Deputati a Palazzo San Macuto, si è parlato di questa gustosissima eccellenza italiana, premiata a Los Angeles con medaglia d’oro. L’orgoglio della tradizione dei 900 viticultori soci della Conselve vigneti e cantine che assembla 800 aziende e 1800 ettari, rendono internazionale il Friularo Ambasciatore d.o.c.g. arrivato con Vinitaly 2019 in estremo oriente accompagnato dall’On. Fabio Bui, presidente della provincia di Padova. È un prodotto di eccellenza, il Friularo, d.o.c.g. dal 2011, apprezzato anche all’estero ed ora anche in Cina dove questa esportazione speciale ha un riscontro ottimo per le caratteristiche di vino molto pieno, molto carico, molto robusto. È un prodotto storico fin dai tempi della Repubblica Serenissima, degustato dai Dogi, e Marco Polo lo offriva ai suoi pregiatissimi ospiti stranieri. I prodotti italiani vengono apprezzati non solo qui a casa nostra ma anche all’estero, ed un grazie speciale al giovane ed entusiasta presidente di Conselve Vigneti e Cantine.