Originaria delle zone temperate dell’emisfero settentrionale, in particolare delle Ande, la fragola, conosciutissima e apprezzata in tutto il mondo, è nata in Francia ed ha origini molto antiche: la prima varietà coltivata risale agli inizi del Settecento.
Questo frutto è caratterizzato da un intenso profumo e un sapore dolce. Ha un colore rosso intenso e presenta un peduncolo con un piccolo mazzetto di foglie; la superficie della fragola è ricoperta da numerosi puntini di colore giallo o marrone. Appartiene alla famiglia delle Rosacee e il genere comprende circa 12 specie di cui solo due crescono spontanee in Italia. Il suo nome scientifico è Fragraria Vesca e deriva dal vocabolo latino fragrans (fragrante), proprio in virtù dell’aroma intenso sprigionato dai suoi frutti, soprattutto quelli che crescono spontanei nei boschi.
La fragola era già nota ai Romani che la consumavano, tra l’altro, in occasione delle feste in onore di Adone. Secondo il mito, infatti, le lacrime della dea Venere cadute sulla terra dopo la sua morte si sarebbero trasformate in cuori rossi dando origine, appunto, a questi frutti. La tradizione medievale, invece, vede nella fragola un simbolo di tentazione e ancora oggi, del resto, ne è talvolta simbolo sfruttatissimo in pubblicità. Sempre in età medievale altre leggende dicevano che chi le avesse mangiate si sarebbe potuto trasformare in un mostro (la credenza, con molta probabilità, deriva dai soggetti allergici che andavano incontro a manifestazioni cutanee).
Un’altra leggenda voleva che la fragola proteggesse dal morso dei serpenti, ma solo quelle raccolte nel giorno di San Giovanni (24 giugno), che dovevano essere essiccate e composte in una cintura che avrebbe protetto dal veleno. Fino al XVI secolo le fragole non erano oggetto di grande considerazione. Poi alcuni iniziarono ad attribuire loro doti terapeutiche: secondo un alchimista tedesco, tale Crollius, il frutto poteva curare la lebbra perché simile nell’aspetto al sintomo della malattia, per Della Porta (filosofo e alchimista italiano) era invece un rimedio per le ferite perché di colore rosso come il sangue. Più vanitoso l’uso che ne faceva, tra Settecento e Ottocento, Madame Tallien che ne usava dieci chili alla volta per fare il bagno e mantenere una bella pelle.
Da un punto di vista fitoterapico la fragola ha un altissimo potere antiossidante, fin a 20 volte superiore agli agrumi. La quantità di vitamina C contenuta in 5 fragole corrisponde a quelle di una arancia. Utile, quindi, per prevenire l’invecchiamento cutaneo e i danni provocati dai radicali liberi. Ricchissima di calcio e magnesio è consigliata a chi soffre di malattie da raffreddamento e reumatismi. L’azione ipoglicemizzante la rende utile in caso di colesterolo e glicemia alta. L’acido salicilico in esse contenuto, oltre a risultare efficace contro la gotta, aiuta a mantenere sotto controllo la pressione e la fluidità del sangue. La fragola ha anche un alto contenuto di fosforo ed è utilizzata per le proprietà lassative, diuretiche e depurative. Contengono, infine, lo xilitolo, una sostanza dolce che previene la formazione della placca dentale e uccide i germi responsabili di un alito cattivo.