Il mercato del fotovoltaico nel nostro Paese sta conoscendo una fase di maturazione, in vista di un processo che ormai può essere considerato irreversibile come quello della transizione energetica.
Il concetto di decarbonizzazione sta favorendo una rapida evoluzione della rete elettrica, e lo stesso vale per l’elettrificazione della domanda e per la generazione distribuita: ecco spiegata la ragione per la quale le nuove tecnologie hanno conquistato un ruolo di rilievo nel far sì che la rete grid risulti ancora più intelligente.
D’altro canto l’Internet of Things è ormai una realtà quotidiana, e tutti noi giorno dopo giorno siamo a diretto contatto con tecnologie di ogni genere, siano esse elettroniche o elettriche: anche questo è un motivo per cui non si può fare a meno di sostenere le varie fonti pulite, in modo tale che il sistema energetico che si prospetta per l’avvenire possa vantare una maggiore flessibilità e sia in grado di accogliere le nuove esigenze che a mano a mano si manifesteranno.
Su cosa bisogna lavorare?
Sarà necessario lavorare, prima di tutto, su un quadro regolatorio e normativo che permetta di sfruttare nel migliore dei modi il potenziale tecnologico che si ha a disposizione allo stato attuale: il settore del fotovoltaico è un esempio del cambiamento radicale che si è concretizzato dal punto di vista della produzione di energia, essendo entrato nel mercato ormai diversi anni fa.
Il comparto degli impianti fotovoltaici a ben vedere è in salute in tutto il mondo, poiché la fase di sviluppo iniziale è stata seguita dalla spinta garantita dai meccanismi di supporto alle fonti rinnovabili.
I dati più recenti a disposizione, quelli relativi al 2017, rivelano che lo scorso anno sono stati effettuati investimenti complessivi per 333 miliardi di euro: un record.
La situazione in Italia
Restringendo lo sguardo alla situazione italiana, si può parlare di una fase di maturazione: nel corso degli ultimi tre anni il mercato del fotovoltaico ha conosciuto un trend di crescita per ciò che concerne l’entrata in esercizio di impianti nuovi, complici gli impianti ad accesso diretto e il fotovoltaico di taglia media e piccola.
Nello stesso triennio, si è registrato anche un aumento di potenza. Per il 2030 sono stati indicati dalla Strategia Energetica Nazionale degli obiettivi molto ambiziosi. Insomma, la via è tracciata, ma è bene non abbassare la guardia.
Lo sviluppo del fotovoltaico
Lo sviluppo del fotovoltaico ha riguardato non solo i capannoni delle imprese, ma anche l’ambito residenziale: un ruolo importante è stato quello delle misure di defiscalizzazione, e in particolare del super ammortamento e delle detrazioni fiscali, ma non deve essere sottovalutato l’apporto delle misure di autoconsumo per lo scambio sul posto.
Sempre più di frequente, inoltre, l’installazione di impianti fotovoltaici di piccole dimensioni è affiancata all’impiego di sistemi di accumulo, finalizzati a consentire la fruizione dell’autoconsumo in tempo reale. Sono nel 2017, sono stati installati più o meno 8mila sistemi di questo tipo.
Resta da domandarsi, a questo punto, quali siano i criteri a cui è necessario fare riferimento per individuare l’impianto più appropriato in base ai propri bisogni.
A tale scopo, occorre pensare all’uso che se ne farà. La regola di base è quella di comprare unicamente soluzioni certificate rispetto alle norme IEC e CEI, che individuano gli standard di funzionamento delle tecnologie a livello italiano e internazionale per i sistemi di accumulo, per gli inverter, per i moduli e per gli smart meter.
L’uso di piattaforme orientate alla digitalizzazione del settore sembra essere fondamentale, invece, in una prospettiva futura. A livello globale, i traguardi da raggiungere riguardano il contenimento delle emissioni di anidride carbonica e la riduzione dell’importazione di energia da Paesi stranieri, che comporterebbe un calo dei prezzi.