MODENA. ”Ereditare” è il tema del Festival Filosofia in programma da venerdì 18 a domenica 20 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo con quasi 200 appuntamenti fra lezioni magistrali, mostre, concerti, spettacoli e cene filosofiche, di cui saranno tra i protagonisti Remo Bodei, Zygmunt Bauman, Massimo Cacciari, Umberto Galimberti, Massimo Recalcati, Stefano Rodotà, Marc Augé.

Ereditare vuol dire impossessarsi di qualcosa che ci viene lasciato, vuol dire dare continuità visto che, in questo caso, non si parla de ”la roba” verghiana, ma di cultura, di sapere, di coscienza del tempo e del suo fluire, per dare un senso alla storia e al posto che in essa acquista l’uomo. Il problema è che oggi, al tempo della connessione permanente in tempo reale, siamo ”prigionieri del presente”, come recita il sottotitolo della manifestazione: ”Avvertiamo quasi una frattura, col passato. Ad essere in crisi è proprio lo snodo tra il nostro ieri, l’oggi e il futuro”, come sottolinea direttrice scientifica del festival Michelina Borsari che ricorda  alcune parole di Cacciari di qualche anno fa: ”erede potrà essere chi, all’inizio,  avverte la propria mancanza, la propria solitudine nei confronti del padre. Si fa erede soltanto colui che si scopre abbandonato”, l’ereditare insomma come elaborazione del lutto per  qualcosa che ci è venuto a mancare. Quest’anno tra i protagonisti si ricordano, oltre ai già citati, Enzo Bianchi, Gianrico Carofiglio, Roberto Esposito, Tullio Gregory, che fa parte del Comitato scientifico e cura anche i ”menù filosofici” per i ristoranti di Modena, Michela Marzano, Salvatore Natoli, Federico Rampini (lectio Rotary), Chiara Saraceno, Carlo Sini, Gustavo Zagrebelsky, cui si aggiungono i francesi Jean-Luc Nancy, François Hartog, François Jullien, i tedeschi Aleida Assmann, Jan Assmann e Christoph Wulf, l’americano Robert Darnton l’inglese Richard Sennett, l’indiana Vandana Shiva. Tutti questi, che interverranno con le loro parole e riflessioni, cercheranno quindi di indagare i perché e come ovviare a questa realtà stretta sul contingente ”in cui, con l’aggravarsi della crisi, cambiano anche i rapporti di solidarietà, i legami sociali e la fiducia tra generazioni”, come indica il presidente del Comitato scientifico del Festival Remo Bodei. Strutturato per gruppi di questioni, il programma filosofico porterà pertanto in primo piano un lessico concettuale a più voci dove si confronteranno prospettive filosofiche plurali e anche divergenti, suddivise in sezioni che si intitolano ‘Il senso del tempo, Generazioni, Trasmettere-Apprendere, Cultural Heritage, Debito, Ereditare il pianeta e La lezione dei classici. Se le lezioni magistrali sono il cuore della manifestazione, un vasto programma creativo tra performance e spettacolo avrà tra i protagonisti Massimo Bottura, Lella Costa, Chiara Gamberale Neri Marcorè, Moni Ovadia. Nutrito anche il programma musicale, in cui spiccano il concerto di Danilo Rea e la serata con Niccolò Fabi. Tante anche le mostre, tra cui una personale di Carlo Mattioli, una di Franco Guerzoni, una grande collettiva di arte contemporanea, soprattutto americana, una sulle recenti acquisizioni di Fondazione Fotografia, una sui processi di industrializzazione alimentare come sono rappresentati nelle figurine, una sul progetto perduto per la Collegiata di Carpi, e una sugli scavi del Tempio di Minerva a Montegibbio di Sassuolo. Il festival, che negli ultimi due anni ha superato le 200 mila presenze, è promosso dal Consorzio per il
festivalfilosofia, di cui sono soci i Comuni di Modena, Carpi e Sassuolo, la Provincia di Modena, la Fondazione Collegio San Carlo di Modena, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Di Golem

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