Februarius (mensis) è il nome latino, che vuol dire mese della purificazione (la febbre è fuoco purificatore) e dell’espiazione. Nella seconda metà di esso, infatti, si operava in Roma la purificazione dei vivi e l’espiazione dei defunti.
Il fiore di febbraio è l’anemone, simbolo dell’amore tradito, dell’abbandono. Per i giapponesi febbraio è il mese del susino. Nell’antica Atene si celebravano le Antesterie, feste dei fiori e del vino in onore di Dioniso. Si aprivano le anfore del vino novello (pharmakon) che veniva benedetto e si svolgevano gare di bevitori. Nelle scuole era vacanza e alla festa erano ammessi anche i bambini, che ricevevano piccoli boccali. Il simulacro di Dioniso era portato in processione su un carro a forma di nave, currus navalis (carnevale?). Un’altra parte delle celebrazioni riguardava i morti; ad essi e ad Ermes Ctonio si offrivano pentole di frutta cotta. Al termine della festa gli spiriti dei morti erano scacciati con apposite grida. Per i pellerossa Natchez il mese è “la luna delle castagne”, per i Maidu, “la luna della pioggia battente”.
Lo Zodiaco
Parliamo spesso, nel nostro settimanale discorrere, di segni zodiacali, di zodiaco. Ma, esattamente, di che si tratta?
Il sole, nel suo moto apparente intorno alla terra, descrive sulla sfera celeste una circonferenza chiamata eclittica. Ampliando questa circonferenza di 8° 30′ di latitudine nord e di 8° 30′ di latitudine sud, si ottiene una fascia di 17° di larghezza, la fascia zodiacale o zodiaco, di cui l’eclittica costituisce la linea mediana. Lungo questa fascia si snodano dodici costellazioni che il sole sembra attraversare nel corso di un anno e che sono anche “percorse” dai pianeti del sistema solare. Proiettato su di un piano lo zodiaco assume la forma di un cerchio che viene suddiviso in dodici parti uguali di 30° ciascuna; sono i dodici segni zodiacali, che portano lo stesso nome delle costellazioni di cui sopra: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittari, Capricorno, Acquario, Pesci. La costituzione della cintura zodiacale è avvenuta poco a poco, consolidandosi nella civiltà babilonese, grosso modo del IV secolo a.C. Va anche ricordato che il segno della Bilancia è divenuto “autonomo” soltanto nella seconda metà del I secolo a.C., vedendosi prima, in esso, le Chele dello Scorpione. I segni, in effetti, non sono la stessa cosa delle omonime costellazioni, che occupano uno spazio a volte maggiore e a volte minore di 30° E lo zodiaco non corrisponde ad una realtà astronomica, ma è un’astrazione matematica che favoriva certi calcoli: il sole progredisce apparentemente lungo la fascia zodiacale all’incirca di 1° al giorno ed impiega, quindi, più o meno un mese per attraversare ogni segno ed un anno per percorrere l’intera cintura (di 360° = 360 giorni). Un tempo, inoltre, segni e costellazioni “coincidevano”. Ora, a causa del fenomeno della precessione degli equinozi, non è più così. Ciò peraltro non significa, come a volte si dice, che i segni siano “cambiati”, che, per esempio, dal 21 marzo al 20 aprile non “ci sia” più il segno dell’Ariete ma quello dei Pesci, per cui chi è nato in quel periodo sarebbe non dell’Ariete ma dei Pesci. Lo zodiaco, infatti, è un’astrazione; e l’astrologia è un sistema simbolico che segue fino ad un certo punto l’effettiva realtà astronomica del cielo.
Quanto al termine zodiaco, esso viene dall’espressione greca zodiakos kyklos. Zodiakos è aggettivo e vuol dire “riguardante le costellazioni”, mentre kyklos significa “cerchio”. Il significato dell’espressione, quindi, è: cerchio riguardante le costellazioni. Usualmente, peraltro, kyklos era sottinteso. Va poi ricordato che zodiakos deriva da zodion, cioè figura celeste. Zodion, inoltre, è diminutivo di zoon, che vuol dire “animale”, “vivente”, e poi anche “immagine”, “figura”. Zodiaco, che in italiano è sostantivo, può quindi anche intendersi come “cerchio delle figure celesti” o “cerchio degli animali” oppure “cerchio del viventi”.