Originaria dei paesi asiatici, la fava (Vicia Fava) è stata coltivata da Egizi, Greci e Romani. Al giorno d’oggi i maggiori produttori sono Italia e Cina.

Il contenuto proteico elevato ne ha fatto per lunghi periodi uno dei classici cibi dei poveri, grazie al prezzo economico, alla facilità di coltivazione e diffusione, e alle ottime proprietà salutari e nutrizionali. Nonostante le splendide proprietà delle fave, questo legume è collegato al mondo dei morti. Nel 500 a.C, le fave erano legate a leggende macabre e non erano viste di buon occhio. Secondo una leggenda, Pitagora stesso, in fuga dagli emissari di Cilone di Crotone, preferì farsi raggiungere e uccidere piuttosto che mettersi in salvo attraverso un campo di fave . Ancora oggi, in molte località, esiste la tradizione di consumare la zuppa di fave nei primi giorni di novembre, periodo dedicato al culto dei morti. Queste tradizioni, probabilmente, sono nate a causa di un’anomalia genetica denominata favismo, molto pericolosa per la salute.

Si racconta che, intorno al 1300 una flotta di Saraceni sbarcò sulle coste di Posada. I Turchi, considerata l’ostile conformazione del territorio, si resero conto che sarebbero riusciti a completare l’assedio solamente nel caso in cui la popolazione fosse ridotta alla fame, ovviamente loro non potevano sapere che la gente si trovava veramente in quella situazione, e si accamparono nella spiaggia in attesa di sviluppi. Quando il Giudicato di Gallura, una delle cui sedi era proprio nella torre, vennero informati dell’assedio, al Castello scoppiò il panico, Posada non sarebbe mai riuscita a sostenere un combattimento. Durante l’ennesima riunione dei Giudici, qualcuno ebbe un’idea: fecero mangiare ad un piccione un pugno di fave, le ultime rimaste, lo ferirono leggermente e lo fecero volare in direzione degli accampamenti nemici. Il piccione non resse il volo e cadde proprio nelle tende degli arabi, i quali, incuriositi dallo strano gonfiore del ventre del volatile, lo aprirono e vi trovarono le fave. Dedussero allora che, se la popolazione aveva così tanto cibo da poterne dare una enorme quantità a un animale, non c’era alcuna possibilità di concludere l’assedio; i Saraceni lasciarono le coste e a Posada fu festa per giorni e giorni.

Da un punto di vista fitoterapico le fave contengono molto ferro e sono quindi adatte a chi soffre di anemia o alle donne in gravidanza. L’azione ipocolesterolizzante è utile per abbassare il livello di colesterolo e trigliceridi nel sangue aiutando a prevenire problemi cardiovascolari. Le fave sono ricche di fibre vegetali, che sono considerate utili per equilibrare i livelli di zuccheri nel sangue e per prevenire il diabete. Tra i nutrienti benefici presenti nelle fave non dobbiamo dimenticare la vitamina A, che aiuta a mantenere la pelle in salute e a renderla luminosa. La vitamina A non solo protegge e mantiene sana la pelle, ma è utile per favorire lo sviluppo delle ossa e garantire il benessere degli occhi e della vista.

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