Coming soon: tra poco nelle sale dei peggiori cinema di Cesenatico e dintorni “Metamorfosi”, il documentario kolossal che racconta la catastrofica parabola di Fabrizio Corona. Uscito dal gabbio lo scorso giugno, l’occhio invadente dello show business non è più lo stesso di prima.
Non c’è più traccia del coatto sbruffone circondato da bagasce di varia entità, né dello Scarface da soap opera che regalava mutande col suo nome. Il suo sfortunato passato da ricettatore, estorsore, spacciatore di banconote false, aggressore e altre amenità è ormai un ricordo da cancellare. Certo, il tatuaggio con la pistola è ancora lì, ma il nuovo Fabrizio parla di “crescita interiore”, di cambiamento, di diventare un uomo migliore. Che la galera gli abbia fatto bene? Neanche per idea, tutto merito di “Metamorfosi”, un misterioso circolo di persone che a un certo punto della vita ha detto “volemose bene”. Il sistema carcerario non potrà mai arrivare a toccare il “nucleo profondo, dove scorre la nostra energia vitale e dove risiedono gioia, libertà e quiete”, come promesso dal sito della congrega. A capo della quale ci sono proprio i registi dell’imperdibile film sul paparazzo miracolato. Roberto Gentile e Jacopo Giacomini parlano di rivelazioni interiori, di illuminazione e di “una sconfinata, eterna distesa d’amore”. Siccome i folgorati si attirano tra di loro come magneti, ecco a voi “Metamorfosi”, Onlus? Spa? Confraternita? Associazione di cazzari? Sul sito si parla di iscrizione, di durata e frequenza, ma non ci sono i prezzi, troppo volgare, stai a vedere che in cambio chiedono solo amore…