Ciao, sono il figlio di Andalù, o almeno mi piace credere che sia così. Chi è Andalù? E’, o, meglio, era l’aiutante di Angelo Lombardi, “l’Amico degli animali”, il padre della divulgazione scientifica in tv, quello che ha fatto conoscere agli italiani degli anni ’50 animali di tutte le specie; Andalù era quello che portava via dallo studio gli animali per farne entrare di nuovi, io invece mi occupo di altre forme animali, più precisamente si tratta di “format”… bestie televisive di tutti i generi, a volte in estinzione, a volte, troppo spesso, no!
E’ di qualche giorno fa la notizia che anche in Italia sbarcherà uno dei più celebri format degli ultimi anni: Extreme Makeover Home Edition. In cosa consiste? Una famiglia americana, tra le più disgraziate che possiate immaginare (e per disgraziate intendo: padre reduce dall’Iraq, tetraplegico, impossibilitato a muoversi in casa, che soffre per non poter essere più la guida della famiglia lungo le coordinate scelte dal buon Dio a stelle e strisce, oppure bambini di tutte le età affetti dalle più rare ed infami malattie esistenti sulla faccia della terra, roba che a confronto le patologie di “grey’s anatomy” le trattano come codice bianco in qualunque presidio ospedaliero italiano) scrive al programma o, più precisamente, al suo carismatico team leader Ty Pennington una lettera nella quale spiega quanto il destino si sia girato dall’altra parte quando ha disegnato le loro vite.
Ty Pennington, ex modello, faccia da bravo ragazzo un po’ consumata dal sole, la faccia di uno che si vede che lavora e non sta lì a far palestra, legge la lettera nel suo bus/quartier generale/icona della trasmissione e decide di cambiare per sempre la vita di queste famiglie disgraziate che più disgraziate non si può. Arriva così a destinazione con una mandria sterminata di carpentieri, fabbri, elettricisti, architetti, ingegneri, capomastri, pittori, stuccatori, provenienti dall’impresa edile che di volta in volta sponsorizzerà l’operazione “Extreme Makeover”. La famiglia viene mandata per una settimana a Disneyland (ricordate bene tutti questi passaggi, serviranno dopo) luogo magico per eccellenza nell’immaginario dei desiderata USA e già questo è il primo incredibile regalo: le famiglie sono spesso talmente indigenti che l’unico topolino che avevano mai visto in carne ed ossa era quello trovato stecchito qualche anno prima nelle muffose fondamenta giù in cantina. A questo punto il programma spesso si avvale dell’aiuto amorevole e gratuito di tutto il vicinato e che fa?…. DISTRUGGE LA CASA E LA RIFA’ DA CAPO IN UNA SETTIMANA.
Sì, avete capito bene: spacca tutto con martelli, gru, mazze di ferro, scavatori e con l’ausilio di una bella ripresa velocizzata noi ci godiamo tutto e ci godiamo anche la faccia un po’ terrorizzata della famiglia quando vede il video della distruzione totale della loro abitazione mentre sta a Disneyland a strafogarsi di hamburger offerti dalla produzione. In una settimana, che per noi durerà circa 40 minuti escluse le pubblicità, seguiamo le varie fasi dal punto di vista del decoratore, dell’architetto, del carpentiere, con tutte le difficoltà che in un impresa simile possono accadere.
Per avere un’idea delle modalità spettacolari tipiche del format in una delle ultime puntate sono andati in una miniera di rame dove, facendo esplodere una parte della cava, hanno estratto il rame necessario a “foderare” la casa del bambino protagonista per renderla il più possibile resistente ai microbi. Allo scadere della settimana (non esistono ritardi in Extreme Makeover) la macchina, pardon, la limousine con dentro la famiglia ritorna dalla vacanza dorata e trova l’enorme bus marchiato Extreme Makeover a frapporsi tra loro e la nuova casa. La liturgia televisiva a questo punto prevede un mantra recitato da tutto il vicinato accorso per la festa: “move that bus-move that bus” ed è allora che il bus si sposta e comincia un tripudio di lacrime abbracci, grida isteriche perché al posto del tugurio che cadeva a pezzi ci troviamo al cospetto di una casa da copertina. La visita delle varie stanze è un altro capolavoro del buonismo americano e della sua fiducia in un sistema che non prevede la sanità pubblica (roba da paesi comunisti per l’americano medio) ma ha un programma che ti regala una casa da almeno un milione di dollari.
Si piange, si ride, ci si abbraccia, si confidano alla telecamera le proprie emozioni fino a quando il conduttore recita l’ultima battuta dello show dando il “bentornata a casa famiglia…”.
Per la cronaca il programma è stato cancellato il 13 gennaio del 2012 dai produttori, la ABC e la Endemol, dopo nove anni e circa 210 episodi. Ed ecco che arriviamo noi. Il programma andrà in onda nella prossima stagione televisiva su Canale 5 e le riprese stanno per cominciare proprio in questi giorni, sarà condotto da Alessia Marcuzzi che capitanerà, recitano i vari comunicati, una squadra di esperti, tra cui un architetto, un interior designer, un garden designer e un direttore dei lavori.
Certo che l’idea è geniale: importare lo show che ha come punto di forza la straordinaria capacità degli americani di radere al suolo le cose per rifarle meglio e col sorriso (sic) nel momento in cui il programma viene cancellato. Ma, si sa, noi siamo sempre stati la “provincia dell’impero” e quello che nella casa madre ha già stufato e perso ascolti da noi avrà di sicuro un gran successo…. me lo auguro, ma provo a immaginare cosa succederà e sorrido.
Siamo nel paese dove per poter aggiungere una finestra in un palazzo devi chiedere l’autorizzazione alla Santissima Trinità e sperare nel silenzio/assenso almeno dell’Arcangelo Gabriele , dove il vicino di casa ti cita in giudizio perché hai messo un graticcio di legno removibile sulla tua ringhiera per farci crescere l’edera e a lui “hai tolto l’aria o la visibilità del panorama” anche se affacci su una discarica, dove per abbattere un muro interno, naturalmente non uno fondamentale, devi presentare un progetto controfirmato da “Kenzo Tange” in collaborazione con “Renzo Piano”. E poi Extreme Makeover ripone in quell’aggettivo “Extreme” l’essenza stessa del programma, mica ci si può limitare ad una ristrutturazioncella da “Vendo casa disperatamente”, una rinfrescatina di qui, una stuccatina di là, una siepe a forma di dinosauro per il bambino.
In Italia c’è da almeno 10 anni a questa parte una penuria di risorse economiche nei programmi tv da far esclamare a Pippo Baudo ospite della “Domenica In” della tv albanese: “ma questi stanno messi meglio di noi”. Temo l’effetto “vorrei ma non c’ho un euro, siamo in un periodo buio, è tutta colpa di Monti”.
Dove verrà mandata la fortunata famiglia durante il periodo necessario per completare l’opera? A Valmontone? Basterà una settimana o al primo vigile urbano che arriverà sul posto e non si accontenterà di sapere che è sul set di un programma televisivo ci sarà un stop dei lavori per la mancanza del modulo “XYstiCa” controfirmato dall’Ufficio Condoni e noi vedremo un filmato nel quale all’improvviso gli alberi fioriti diventeranno improvvisamente spogli?
E poi la conduzione: Alessia Marcuzzi è brava, bella, solare, divertente nel proporre i suoi terrificanti tormentoni primo tra tutti “daje tutta”, ma non è un carpentiere. Il team leader Pennington sembra la versione “muscolare” dei bimbi della pubblicità dei corn flakes negli anni ’50 ma è credibile quando guarda il suo bicchiere con la cannuccia ritorta e inventa lo scivolo per la camera del bambino e nella scena successiva lo si vede che incolla un led nel gigantesco tubo di plastica colorata; la Marcuzzi che farà? Si affiderà all’architetto, dipenderà dall’interior designer e allora che leader sarà? I format vanno adattati perché è evidente che certi meccanismi possano avere minor successo nel paese che importa lo show ma qui non si tratta di “localizzare” il prodotto, stiamo parlando delle fondamenta del programma. Sarà il momento emotivo del programma? Un leader che si e ci commuoverà per la storia stracciacuore della famiglia X? MAH!
Ed infine temo per la durata. Extreme Makeover Home edition è gradevole per la compattezza del formato: 40 minuti escluse le pubblicità: roba che in 40 minuti in Italia si riesce a stento a fare un’anteprima per avvicinarsi alla fascia “giusta” per una bella curva auditel.
Spero tanto di sbagliare anche perché è uno dei miei format preferiti.
Andalù vi saluta e si porta via Extreme Makeover Home Edition.
Alla prossima.