Diciamoci la verità: una volta l’automobile era semplice. Aveva quattro ruote, un motore, una carrozzeria, un abitacolo più o meno capiente e serviva per spostarsi, da soli o in compagnia, per le strade del mondo.
Poi, ad un certo punto, il suo compito è cambiato e le mode del momento l’hanno velocemente trasformata. Chi voleva una vettura per la famiglia comprava una berlina, con quattro porte ed un bagagliaio spazioso, chi la voleva sportiva la comprava bassa, sfuggente, e se poteva permetterselo anche senza il tetto, con capote. Vuoi mettere circolare d’estate per le strade assolate con i capelli al vento?
L’auto ha scoperto le categorie, che per un po’ hanno funzionato.
Oggi tutto è diventato complicato. L’auto è, deve essere, multifunzionale. Non basta più la berlina, non basta più il coupè, non bastano più neanche la familiare ed il monovolume (che sono accezioni già più recenti).
Oggi va di moda avere il crossover, il SUV, e spesso queste nuove “razze” si mescolano, si accavallano e sono un po’ l’una un po’ l’altra. Insomma le idee sono poche ed anche confuse.
Mi fa paura pensare che una persona normale che usa la sua vettura da solo per il 90% del tempo che vi passa a bordo, magari in città, abbia bisogno di guidare una quattro ruote motrici di dimensioni generose, spesso esagerate. Cosa se ne fa? Certo guida in alto e, sopratutto se si è sotto il metro e sessanta, la cosa fa un certo effetto. Però la popolazione italiana, secondo studi medici affidabili, negli ultimi 30 anni si è notevolmente… allungata e ormai di media è intorno al metro e settanta.
Si sta comodi, probabile, ma se sei solo in auto, a meno di non essere masochisti ed amanti delle vetture simil “Vergine di Norimberga”, una posizione comoda la trovi anche in una vettura più piccola.
Ti destreggi tra neve e fango, certamente probabile se vivi in una favela finlandese, in una brasiliana la neve non la trovi. Ma in una qualsiasi città europea, la situazione non sarà mai così tragica da costringerti ad usare le quattro ruote motrici del tuo SUV o crossover. Eppoi: avete mai provato a fare del sano fuoristrada, una semplice passeggiata su un fondo appena impegnativo, con poca aderenza ed in leggera pendenza con uno di questi mezzi? Fidatevi, nel 90 per cento dei casi rimarrete bloccati senza poter andare né avanti né indietro. Non hanno i differenziali bloccabili, le ridotte… in breve non sono dei veri fuoristrada! In realtà non sono neanche delle familiari, delle berline, dei coupè, dei monovolume. Sono un’invenzione di qualcuno che si è spremuto il cervello per creare un nuovo bisogno: l’auto grande che serva a tutto e che come tutte le cose che servono a tutto, alla fine non serve a nulla…
Non vi spaventate: tutte queste chiacchiere hanno un obiettivo. Ci stiamo facendo trascinare in un gorgo dal quale sta diventando sempre più difficile uscire. Dopo i normali SUV ed i crossover grandi, grossi e alti, a spostare l’asticella sempre più verso l’inutilità fatta automobile ci ha pensato BMW introducendo la X6: il SUV coupè! Che grande idea… E c’è anche chi lo ha comprato e ne va fiero. Oggi siamo al parossismo, la seconda generazione di SUV coupè, rappresentata ottimamente dalla Land Rover Evoque, che è chiaramente andata a ruba in tutto il mondo tanto che si arriva ad aspettare mesi per averla, si presenta decappottabile! Con il tetto in tela!
Inutile dire che a Ginevra, dove è attesa la sua presentazione, sarà esposta in chiave di prototipo, per capire come viene accolta dal pubblico per deciderne l’eventuale produzione. Insomma una vettura nata SUV dal blasone importante, che salta il fosso rendendosi “Fiera delle vanità” sulle quattro ruote, motrici, manco a dirlo! L’edonismo reaganiano è ormai un lontano ricordo per tutto il globo terracqueo, c’è qualcuno che addirittura neanche se ne ricorda. La crisi, a dire di tutti, ci sta mordendo le caviglie e a qualcuno è già arrivata a mordere i polpacci. Eppure c’è sempre chi riesce a tradurre i desideri della gente in oggetti impossibili. E non importa quanto costano, basta che siano sufficientemente “fuori di testa” da diventare esclusivi. Se costosi ancor meglio.
Mi gioco la testa che la Evoque cabrio piacerà. Talmente tanto che la Land Rover finirà per metterla in produzione e scommetto pure che nelle nostre città attanagliate dalla crisi, dal parcheggio che non c’è, dal costo dei carburanti e magari anche dal maltempo, di queste Evoque se ne vedranno un numero inversamente proporzionale all’utilità della vettura.
Mi domando se questo gorgo continuerà ad essere alimentato o se un bel giorno ci si renderà conto che l’automobile era bella perchè rappresentava il raggiungimento della libertà di spostarsi in autonomia, mentre oggi rappresenta, malgrado tutto, nella mente di tanti, l’oggetto da mostrare per dimostrare chi siamo. Poca cosa…