Scrive Marco Travaglio nel suo consueto fondo su “Il Fatto quotidiano” del 21 novembre 2014: “Diciamo subito che la Cassazione non era affatto obbligata dalla legge a dichiarare prescritto il reato di disastro colposo per il patron dell’Eternit, Stephan Schmidheiny, condannato in primo e secondo grado per la morte di 2154 persone…”.

La tesi sostenuta da Travaglio, si fonda sul fatto che la Corte poteva non cristallizzare il reato alla data di chiusura della fabbrica, ovvero nel 1986, ma ritenerlo attualissimo, dal momento che molte persone continuano a morire ancora oggi, a causa del minerale omicida. Ma quello che scandalizza non è la sentenza della Corte. Perché il dramma di questo Paese non sta nelle dispute in punta di diritto. E’ intollerabile che sulla morte di migliaia di persone e su una sentenza che non fa loro giustizia, il Premier Matteo Renzi, ci si getti come uno sciacallo.

Lui, proprio lui, tuona contro la prescrizione. Quasi fosse all’opposizione e non al Governo da ben 9 mesi. Quasi non fosse lui ad aver stretto indicibili (almeno nel senso di non detti) accordi con Berlusconi che, per ovvie ragioni, vede l’abolizione della prescrizione come l’uveite agli occhi. Ricorda giustamente Travaglio, che fu Renzi a rinviare a settembre la riforma della Giustizia promessa a giugno. E fu sempre Renzi a firmare due decreti, non certo fondamentali, cioè le ferie delle toghe e regolette di poco conto sul processo civile seppellendo, forse per sempre, le questioni importanti come prescrizione, anticorruzione, autoriciclaggio, etc. Questioni che, se affrontate veramente, spedirebbero nelle patrie galere non si sa quanti politici di FI, PD, NCD e compagnia cantando. E se fino a un paio d’anni fa, si pensava che l’impunità per sé e per i suoi, fosse l’imperativo categorico del solo Berlusconi, oggi il comportamento di Camicia Bianca e del suo Governo, dimostra che è l’intera classe politica di questo Paese che la vuole, eccezion fatta, forse, per le opposizioni vere.

Opposizioni che, guarda caso, non solo al Governo non ci stanno né ci staranno mai. Una volta perché Napolitano non vuole. Un’altra perché ce lo chiede l’Europa e un’altra ancora perché in Italia le opposizioni, dalla vecchia sinistra all’odierno M5S, sembrano avere un inguaribile istinto suicida. La cosa triste, però, è che questo è un Paese di impuniti. Sia nel senso di sfacciati, come il nostro Matteo Camicia Bianca, sia nel senso che nessuno viene mai veramente punito. L’unica punizione, ancora una volta, è toccata a dei poveri cristi che hanno avuto l’ardire di lavorare onestamente e di nascere in un posto sfigato. Come gli operai dell’Eternit, come quelli dell’Ilva di Taranto. Ma tanto si sa. Agli operai piace solo scioperare e morire, perché non hanno voglia di fare un cazzo!

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