Estremo inquinamento, esaurimento estremo di ogni risorsa, sovraffollamento oltre ogni limite del Pianeta. Potrebbero i Potenti del Mondo (in particolare America, Russia, Cina, Europa dei Paesi Forti, India, Australia) arrestare un così triste destino?
Teoricamente sì, ma in pratica non possono (troppi intoccabili, troppi interessi intrecciati e fortemente radicati).
Allora quale destino attende l’Umanità in un futuro sempre più prossimo?
Un destino come quello che si vede nei romanzi e nei film di fantascienza, guarda caso tutti (e dico tutti) pessimisti.
E così avranno fine tutte le storie del Mondo (Umanità bambina, adolescente, adulta, vecchia, Umanità dei morti o degli zombie), a meno che… non vi sia, come nei videogames, una messa a fuoco dei reali problemi, un cambiamento dei programmi a 360 gradi, una specie di terremoto mondiale (ma è possibile questo?).
LA CONQUISTA DELLO SPAZIO
Dove ci ha portato la conquista dello spazio che, per decenni è stata al centro dei pensieri e della vita degli uomini dei Paesi ricchi della Terra, bruciando risorse che è uno sproposito nominare, con le quali si sarebbe sanata l’economia e l’ecologia dell’intero pianeta, e ancora oggi si trascina qua e là, dove c’è ancora un po’ di grano da massacrare?
Una domanda senza risposta; ma non dovremmo porci questa domanda, piuttosto dovremmo considerare: CHE COSA C’E’ NELLA MENTE DELL’UOMO.
Abbiamo davvero pensato di andare a prendere acqua sul pianeta Marte, dopo aver prosciugato e inquinato tutta l’acqua che è qui, in gran parte anche grazie a questa grande impresa.
Abbiamo davvero pensato di svolgere sofisticati esperimenti nello spazio per debellare stranissimi morbi che uccidono 10 persone in un anno e, per fare questo, abbiamo ritenuto giusto sacrificare la vita di milioni di bambini africani costretti alla fame e alla vita degradata.
Abbiamo davvero pensato di fare un balzo nell’Universo… dove? Fino ai confini della galassia? Bruciando tutte le nostre energie, e ancora adesso ci pensiamo, quando siamo ad un passo dal non avere più l’energia neanche per accenderci una stufetta a gas.
Allora la domanda è un’altra:
Quando cominceremo davvero, finalmente, ad innestare la retromarcia e ritornare, con tutto lo sforzo, le difficoltà, gli ostacoli che ci saranno, ad una vivibilità semplice, basata sulla conservazione nella nostra splendida Terra?
L’alternativa? Una sola, concludere che la vicenda umana è romantica e galoppando verso l’ignoto, non possiamo che trovare la nostra fine, ma che fine!
Con colonna sonora da brani di Schubert e Brahms.
LA DIFFERENZA TRA DECADENZA ED ESPANSIONE
Non è nella contrapposizione tra miseria e ricchezza, come è dimostrato, tra l’altro, dalla Caduta dell’Impero Romano e, oggi, dalla crescita incontrollata e caotica della (ex miserabile) Cina.
E’ difficile stabilire parametri e pressoché impossibile prevedere conseguenze.
Quando c’è CRESCITA (almeno apparentemente) non ci sono problemi (o meglio i problemi ci sono: quelli collegati al reimpiego delle risorse e l’organizzazione del progressivo sviluppo, anche in modo da salvaguardare la salute del Pianeta, ma chi sa perché questo argomento richiede sempre un capitolo a parte).
Quando non c’è crescita, o c’è addirittura RECESSIONE, si è in presenza di situazioni critiche da cui si può uscire (in tempi più o meno lunghi), solo in due modi:
o c’è un superamento, riprende la crescita e si va verso l’ESPANSIONE (mettendo sempre tra parentesi i problemi connessi);
o si continua a regredire; in tal caso si spalanca il baratro della DECADENZA.
Sembra che, in ogni caso, non ci sia salvezza per l’Umanità. Ma è molto importante l’atteggiamento delle Classi Dirigenti.
Se non si è “ciechi”, “sordi” e “muti”, non vi è chi non veda (gergo avvocatesco) che nei tempi delle “vacche grasse” occorre saper gestire la ricchezza; nei tempi delle “vacche magre”, non essendo in gioco la maggiore o minore “ricchezza”, ma la maggiore o minore “miseria”, ancora più gravoso è il compito.
Per “ricchezza” intendiamo: ricchezza economica, sì, ma soprattutto morale, culturale, intellettuale, sociale, di conoscenza storica, scientifica, religiosa.
Per “classe dirigente” intendiamo la rappresentanza della Società civile, dell’establishment, la stampa, la magistratura, l’imprenditoria, la politica, considerando tale la stessa opposizione a chi governa e così via.
Quando la classe dirigente tende a “rassicurare” (semmai accompagnandosi con una pelosa e utilitaristica forma di assistenzialismo) spinge in “negativo”, verso la stagnazione, l’appiattimento. Se essa tende, invece a spronare i cittadini ad uscire dalle secche ad ogni costo (anche quello di perdere i propri privilegi, ma occorre una grande, una davvero grande COSCIENZA CIVILE), si va verso la RIPRESA e lo SVILUPPO.
Questo potrebbe essere il “terremoto mondiale” al quale, sopra, accennavo.
Ma uno smisurato e profondo scetticismo grava sulla possibilità che l’Umanità, in concreto, la parte più consistente di essa, non sia “cieca”, “sorda” e “muta” e sappia poi operare scelte dei suoi rappresentanti che, a loro volta, non siano “ciechi”, “sordi” e “muti”.
Come posso, ora chiudere questo articolo, affinché non ci porti troppo lontano? Affinché non ci porti nella disperazione?
Mentre le lancette del Doomsday Clock, meno drastico di quello del tempo dei Maya, ma più indifferente e fatale, nel suo asetticismo scientifico, vengono spostate in avanti di un minuto, ma soprattutto il nostro orologio della vita e dei tempi moderni corre come il cavallo di un imbattibile guerriero della steppa, criniera al vento, nel turbinio di nuvole basse e fosche, verso l’ineludibile baratro dell’eterno silenzio.
Con i sei minuti che zittirono il Mondo della allora dodicenne canadese Severn Cullis-Suzuky? (il video lo trovate tra gli allegati a questo articolo)
Che cosa è cambiato da allora? Molte cose sono cambiate e in peggio.
Con la citazione di PIEDE DI CORVO figlio del Gran Capo Toro Seduto, ed egli stesso condottiero della nazione dei Piedineri, ucciso a 14 anni, unitamente a suo padre, dalla Polizia Indiana a Fort Yates – North Dakota?
Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto,
l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato,
vi accorgerete che non si può mangiare il denaro
Con l’immagine di Che Guevara sulle T shirt dei teen agers?
Non saprei, non saprei proprio come concludere, come tirare le fila del discorso.
Fai tu caro lettore, chiudilo tu questo articolo, come vuoi, come meglio credi.
L’unica cosa importante è che tu non sia indifferente.