Devo prenderla alla larga, sia pure sinteticamente, altrimenti si ingarbugliano i concetti: premesso che io mi ritengo un buon Cristiano, ma soprattutto un assertore della appartenenza della vita ad una dimensione metafisica, comunque la si pensi.
A mio avviso, quindi, credere o non credere e in che cosa, in chi, o in che modo credere non rileva ai fini dell’armonia del Mondo, al di fuori della nostra intelligenza e della nostra spiritualità, per cui noi apparteniamo ad esso e non il Mondo a noi, come se fosse incatenato nella nostra testa; con l’ulteriore conseguenza che ciascuno è libero, e credere in Gesù Cristo o in qualsiasi altra Entità o Divinità, o non credere è una questione squisitamente culturale e tradizionale.
Se crediamo in Dio, non può che essere onnipotente e la sua volontà, imperscrutabile; che cosa potrebbe ostacolare, allora, il suo manifestarsi a noi, contemporaneamente, sotto le forme della SS. Trinità, o Allah, o in qualsiasi altro modo? Né possiamo noi chiederci “perché”. L’istinto di sopraffazione dell’uomo, e la sua tracotanza, questi sì sono ostacoli dove però non c’entra Dio, se non per il nostro libero arbitrio. D’altronde non è forse questa, la più grande creazione dell’Universo? Se di creazione si tratta.
Premesso tutto questo, anche se ci porta, forse, un po’ fuori tema; premesso, correlativamente, che io tengo alla cultura e alla tradizione del mio ambiente e della mia esperienza, dove mi muovo come un pesce nell’acqua, e non saprei fare altrimenti, motivo per il quale insisto nell’affermare la bontà del mio essere Cristiano; TUTTAVIA devo riconoscere e sottolineare con convinzione che la Chiesa Cattolica, come si è storicamente evoluta dai primi tempi, fino alla sua attuale connotazione, è l’unica Entità portatrice di Religione, l’unico Organismo guida di fedeli, nel variegato universo del pensiero filosofico e religioso, che si fondi su categorie concettuali che nulla hanno a che vedere con la Divinità: lo STATO, il POTERE, il CONTROLLO POLITICO ed ECONOMICO dei popoli.
Perché?
Io dico che è una condanna della quale, se ci liberassimo, la prima a beneficiarne sarebbe proprio la Religione Cattolica, che vedrebbe esponenzialmente moltiplicato il proprio ecumenismo, via via che andrebbe a scemare il proprio clericalismo.
E quale è questa “condanna”?
C’è poco da fare, grava su di noi, italiani intendo, o italiani soprattutto, l’atavico destino di portarci sul groppone il peso dell’Impero Romano, oggi, quando ormai, definitivamente e indiscutibilmente, l’Impero Romano non esiste più. Questa sì, è una grave anomalia.
Non possiamo, in questo contesto, ripercorrere la storia dell’affermarsi della Cristianità nella Roma antica, i rapporti con l’Imperatore ecc.. Diciamo sinteticamente, ma non superficialmente (e apro ben volentieri qui un confronto dialettico per eventuali diverse opinioni), che i Papi hanno tendenzialmente preso il posto, nella continuità, dei Cesari; così come vescovi e cardinali, dei consoli e proconsoli romani.
Questo che cosa vuol dire?
Beh, è sotto gli occhi di tutti il dominio che Sacra Romana Chiesa tende ad espandere nel Mondo, e non solo attraverso i missionari che sono, come dire, gli opliti, quelli che mangiano la polvere nelle strade, ma anche attraverso i Governi dittatoriali, in passato le Monarchie autoritarie e i loro conquistadores, le Banche, le Multinazionali di sfruttamento dei territori; così come sono sotto gli occhi di tutti le immense ricchezze della Chiesa come Stato; lo Stato-Chiesa, quello che certamente Gesù Cristo non voleva. Un esame storico semplice e superficiale, o attento e approfondito, non possono che escludere una tale volontà; anzi, come è noto, Gesù Cristo disse ai suoi discepoli “date a Cesare quello che è di Cesare”.
C’è poco da fare, il Potere economico e politico del Soglio Pontificio, questa Città-Stato impregnata del retaggio dell’Impero e, poi machiavellicamente affermatasi con l’avallo delle Classi dirigenti italiane, il fascismo, ma non solo, post-unitarie, è tale da offuscare quello delle Potenze della Terra, gli Stati Uniti d’America, i Paesi produttori di petrolio, ecc.
Per quanto riguarda più da vicino l’Italia, abbiamo ben visto le grandi invasioni di campo dell’epoca democristiana. C’erano sì i c.d. “catto-comunisti” che remavano contro, ma sono stati ben presto repressi e ricondotti all’ovile. Se ne sono più visti in giro, salvo sporadiche eccezioni? Spariti! Specie estinta; resta qualche Yeti da qualche parte, in chiave assolutamente eremitica. Oggi l’indirizzo è “tutti clerical-fascisti”.
I giovani parroci e preposti agli oratori (ne conosco io qualcuno), sono più realisti del Re, più fondamentalisti di coloro ai quali devono obbedienza, perché si è visto che così si fa carriera. Ho ancora nelle orecchie, quella voce suadente e melodiosa dall’altare, il giorno della prima comunione collettiva dei bambini: “i genitori divorziati dei bambini che fanno la prima comunione, sono pregati di non accostarsi all’altare per prendere l’eucarestia… grazie della comprensione.”
Ora, quale è il compito di questi Sacerdoti Cattolici dei nostri giorni, che nulla hanno da invidiare ai Sacerdoti Egizi? Conservare, preservare le ricchezze acquisite dalla Chiesa Romana.
In che cosa si traduce tutto questo, naturalmente, si può dire, secondo la logica appena richiamata?
Appoggiare tutti i partiti, i movimenti, le organizzazioni che, qualsiasi cosa promettano al popolo, non tocchino la Chiesa, il suo potere, la sua ricchezza, i suoi interessi e le sue prerogative, quali il controllo assoluto sulle famiglie, le nascite, i giovani, i vecchi e gli ammalati, tutte colonne queste della Grande Cupola di quello che, alla luce di quanto s’è detto, possiamo definire il NUOVO IMPERO ROMANO. Meglio ancora se incrementano tutto questo (Casini docet).
Ma come viene messo in pratica l’ambizioso ma collaudato disegno?
Beh… sacrestani, prevosti, parroci dal pulpito, prelati vari, negli oratori, soprattutto, fucina di seguaci, rettori e presidi delle scuole ed università cattoliche, organizzazioni umanitarie, dormitori pubblici, “pani quotidiani”, opere “Charitas” e “tazzinette benefiche” varie, con coinvolgimento anche di laici, preti, pretini e pretacchioni nei confessionali, nelle fumosità vagamente peccaminose delle sacrestie, monache, monacelle, novizie, suore laiche e bizzoghe, diaconi e presbiteriani, titolari a loro volta di una piccolissima fetta di potere, che però li gratifica e non intendono mollare, ne sanno qualcosa. Parliamo di un serbatoio di voti non indifferente.
Il sacramento della confessione è un importante presidio. L’assoluzione dai propri peccati, val bene un voto? Paris vaut bien une messe , no?
Ma soprattutto vescovi e cardinali, i consoli e proconsoli di cui si diceva, su che cosa possiamo ritenere, basino il loro successo, il loro progresso nella gerarchia ecclesiastica? Su che cosa basavano il loro trionfo gli Imperatori Romani? Le vittorie, l’espansione dell’Impero. Che cosa possiamo pensare, allora, che dicano ai loro subordinati e dipendenti? Ai loro referenti e contraenti? Ai potenti che chiedono alleanze?
Votate Monti… votate Berlusconi… (qua è questione anche di IMU, ma soprattutto di sondaggi e di valori sul piatto della bilancia)… oppure “votate Bersani” che, qualsiasi cosa in bonam partem, o in malam partem si pensi di lui, certamente è visto, quantomeno, come un mangiapreti?
E veniamo, così, a noi, alla Lombardia, dopo un lungo giro.
Che cosa pensate che possa dire e divulgare il Clero nel suo insieme, il Clero lombardo in particolare, nel nostro caso (ma non ci sarà diversa storia nel Lazio o altrove), come sopra descritto, piramidale, compatto, spregiudicato, machiavellico, ben attento a non depauperarsi dei valori materiali concreti e rilevanti, nel tentativo di salvaguardare i volatili e adattabili valori morali e di principio, senza tuttavia negare o perdere di vista questi ultimi?
Votate Maroni, che comunque è il candidato-gadget di tutti i buoni parrocchiani, le vecchine, villani e valligiani ecc. oppure “votate Ambrosoli”, con quella barba che non promette nulla di buono, quell’aria da Marat, quegli occhialini alla Gramsci, che ad ogni pie’ sospinto, pare che dica “pagherete caro, pagherete tutto”, anche se poi, in realtà non è così? Beh.. fate voi.
Ecco dunque che il celtico Maroni dovrà ringraziare proprio quel rimasuglio dell’Impero Romano, o, se preferite, quella proiezione del decadente Impero Romano quale è, per quanto si è detto, Sacra Romana Chiesa, che in teoria osteggia, o dovrebbe osteggiare, se riuscirà ad essere eletto e potrà tuonare ancora contro Roma ladrona, nonché pulirsi il… col tricolore, come il suo predecessore (non proprio uno stinco di Santo, ma condottiero dei moderni barbari, per eccellenza).
Questo è un paradosso. Ma in Italia ci andiamo a brioches e cappuccini coi paradossi. (fine – seconda parte – la prima parte è leggibile correlata a questo articolo)