No! Maroni Governatore no! E’ un incubo. Se proprio ha da essere sterminio di massa, allora… aridatece er puzzone! Almeno lui è in odore di Santità e così finiamo tutti in Paradiso.
Ma perché Maroni no?

Beh… ci saranno mille motivi. Quello che balza all’evidenza è che lui non è un “vero” amministratore, un legale rappresentante, diciamo così, della Lombardia, ma un semplice prestanome, una testa di legno.
Non sarà lui a governare EFFETTIVAMENTE, lo ha detto a chiare lettere il suo padrone di diritto e di fatto, il Cavalier Berlusconi; “di diritto” perché, come quest’ultimo ha esplicitamente affermato, la Lega è un moscerino tra le zampe del grande elefante PdL, quindi non potrà pretendere di contare e di decidere qualcosa di valore più di quanto non sia il valore di un 2 di picche; di fatto perché chi ha la grana per far muovere gli ingranaggi delle leve del comando è lui, il Cav., e quindi ogni giorno, come c’è il mattinale nelle caserme, si dovrà assistere a questa penosa cerimonia del baciaculo a villa San Martino.

Le voci “interessi dei cittadini italiani”, “interessi dei cittadini lombardi” sono le due grandi assenti nel protocollo di alleanza tra PdL e Lega; sono state sostituite da un’unica voce (sana spending review anche qui) “tu ti ingroppi la Lombardia, io mi ingroppo l’Italia”.
Possiamo mai accettare qualcosa di simile, tanto come Italiani, quanto come Lombardi?

La Lega è un partito senza prospettive e senza futuro; basta guardare i loro slogan: a parte “PRIMA di TUTTO il NORD” (sostituito, peraltro, a quanto mi dicono, da “PRIMA di TUTTO il RIMBORSO”); “La LOMBARDIA in TESTA” (è pesante, fa male, ma, a quanto pare, è stato anch’esso sostituito da “La LOMBARDIA sulle GENGIVE” che forse, però, fa ancora più male), ultimamente vanno alla grande, alcuni altri cartelli del tipo:
“ABBASSEREMO il TICKET sui medicinali, grazie al trattenimento del 75% delle tasse” (che Servizio Sanitario Nazionale, Scuola, Magistratura, Forze di Polizia, Guardia di Finanza, Commercio Estero, Protezione Civile, Infrastrutture ecc. vadano a dar via i ciapp’)!
Cioè si rinunzia ai grandi Progetti per lo Sviluppo Sociale e Industriale e per il Lavoro ai giovani, ai quali parteciperebbe anche la Lombardia con ruolo di leader, con grandi prospettive per tutti coloro, lombardi compresi, alla ricerca di lavoro e di miglioramento delle loro condizioni esistenziali, per decurtare di qualche centesimo i ticket delle nonnine, pensionati, mandriani e lavandaie del Varesotto, della Valtellina e della Brianza.
E’ BUONA POLITICA QUESTA?

Oppure: “MENO TASSE per le IMPRESE” (sempre grazie al famoso 75% sul quale già varie Trote e Pasionarie hanno l’acquolina in bocca).
Cioè non “PIU’ INVESTIMENTI… PIU’ ESPANSIONE… PIU’ MERCATO per le IMPRESE” ma “meno tasse”. Perché? Per far mettere in cascina quei quattro pidocchi di utili e lasciar vivacchiare alla men peggio i cummenda lumbard che portano voti, mentre il resto del Mondo prospera e si evolve, o, quantomeno, superata la crisi, tende a prosperare ed evolversi.
Vogliamo poi dimenticare che la Lega Nord è il partito che proclamava e ancora caldeggia la secessione?

Un partito dichiaratamente razzista e separatista che, secondo i canoni logici e strategici che devono presiedere alla conduzione sana e costruttiva di un qualsiasi Paese, che non si ispiri al masochismo o alla lobotomizzazione, dovrebbe essere fortemente emarginato, se non eliminato dal novero delle Forze Politiche di riferimento. Qui invece, bene o male, è sempre in auge, perché altri, spinti dalla fregola di non abbandonare le proprie postazioni di potere, e bisognosi del suo sostegno per arrivare ai numeri necessari, strafregandosene degli interessi generali del popolo italiano, fanno in modo da tenerlo in piedi.
Avete sentito Maroni, ultimamente? “Con il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e il Friuli governati dalla Lega, il Governo di Roma dovrà passare sotto di noi prima di esercitare i suoi compiti”.
Il Governo di Roma. E’ ben chiaro? Governo nemico! Cioè non il Governo di Damasco, Baghdad, Kabul ecc. ma il Governo di Roma.
Ma vi immaginate il Governatore della Provenza che predica la secessione dal resto della Francia, o che proclami “Il Governo di Parigi dovrà passare sotto di noi, prima di prendere le sue decisioni”?
Del resto un confronto dell’area di sostegno di Maroni, con quella dell’avversario diretto, Umberto Ambrosoli, vede forse qualche voce in cui non prevalga quest’ultima? Vogliamo parlare di onestà? Di prospettive di crescita in collegamento con altre realtà nazionali e internazionali? Di cultura? Di prestigio e di immagine anche al di fuori degli stretti confini della Lombardia? Degli obiettivi di affermazione sociale di tutti i soggetti esistenti ed operanti in Lombardia?

Ora, non dico, me ne guarderei bene, che l’elezione di Maroni, quale Governatore della Lombardia sarebbe una tragedia biblica, non esageriamo, ma un disastro quinquennale bello e buono, questo sì.
Ma che cosa ha a che vedere con lui, la cui eventuale elezione riguarda l’ambito limitato di una Regione, e che, tra l’altro, mangia pane e “Roma ladrona”, con l’Impero Romano?
Beh… qui si gioca di sponda, ma c’entra Roma. Cercherò di spiegarmi, di dire perché, secondo il mio punto di vista, sperando di riuscirci.
Vi dò appuntamento per questo alla prossima settimana. (fine prima parte – continua)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *