I ricorsi di ANAI, ANF, AIGA e di altre Associazioni, nonché di un numero consistente di avvocati, per l’annullamento del regolamento elettorale forense sono stati accolti dal TAR Lazio che ha, anzitutto, fatto espresso richiamo a quanto statuito dal Consiglio di Stato in sede di appello cautelare.
Il TAR ha motivato la propria decisione affermando che il sistema di elezione c.d. “a voto limitato” è un meccanismo, tipico della elezione di organi collegiali, tendenzialmente preordinato a permettere che all’interno dell’organo da eleggere siano rappresentate anche le minoranze.
L’Associazione Nazionale Avvocati Italiani fa rilevare che ciò già avviene nell’ambito forense per l’elezione della Cassa di previdenza (con la presentazione di liste con quozienti per l’elezione dei delegati) e per l’elezione dell’OUA (dove le preferenze non possono superare i due terzi dei delegati congressuali da eleggere). Analoga previsione è stata prevista nella legge di riforma dell’ordinamento forense che è stata disattesa dal regolamento elettorale annullato dal TAR.
«La vicenda processuale si può dire conclusa con il riconoscimento del pluralismo della rappresentanza ordinistica forense – ha dichiarato il presidente Anai Maurizio De Tilla – Gli Ordini che fino ad oggi non hanno provveduto alle elezioni possono accingersi a farlo in base alle regole sancite dal TAR che ha, nello specifico, dichiarato la illegittimità degli articoli 7 e 9 del regolamento ministeriale nella parte in cui:
a) consentono a ciascuno elettore di esprimere un numero di preferenze pari al numero di candidati da eleggere;
b) consentono la presentazione di liste che contengano un numero di candidati pari a quello dei consiglieri complessivamente da eleggere;
c) prevedono che le schede elettorali contengano un numero di righe pari a quello dei componenti del Consiglio da eleggere».
«Si accingono quindi a convocare le elezioni, dopo il necessario adeguamento regolamentare – ha concluso De Tilla – almeno 40 Ordini, tra i quali Roma, Napoli, Torino, Genova, Catanzaro, Nola, Avellino, Benevento, Sciacca, Agrigento, etc.
Il CNF dovrà assumere un ruolo fondamentale perché si proceda con regolarità alle elezioni.
La questione che rimane in piedi è però quella della sorte delle elezioni già celebrate in numerosi Ordini (eccettuati Salerno, Spoleto, Pisa ed altri che si sono attenuti ai principi sanciti dal TAR e invocati dall’ANAI e dalle altre Associazioni). Per Milano, la lista Danovi è stata l’unica che ha limitato la lista a due terzi dei consiglieri da eleggere ed ha vinto le elezioni, rispettando la legge».
“Il risultato ottenuto ovviamente è per noi molto soddisfacente, perchè Il TAR ha accolto in pieno le nostre tesi, confermando il principio della necessità di un voto che tuteli innanzi tutto le minoranze.
Ma quello che conta non è la vittoria di una singola rappresentanza, bensì l’affermazione che solo elezioni libere, consapevoli e realmente contendibili possono regolare le istituzioni dell’avvocatura in Italia”.
Questo il commento di Ester Perifano a nome dell’Associazione Nazionale Forense in merito alla decisione del Tar del Lazio che ha dichiarato l’illegittimità del regolamento del ministero della Giustizia sulla base del quale si sono svolte molteconsultazioni per il rinnovo dei Consigli dell’Ordine.
“Eravamo assolutamente convinti della nostra tesi e delle criticità che indicavamo – continua Perifano – e stupisce che il Ministero della Giustizia, di fronte a contestazioni precise e suggerimenti circostanziati, abbia scelto di confermare un impianto regolamentare che era chiaramente illegittimo.
Ora ci aspettiamo che il Ministro, responsabilmente,si impegni per rimediare alla confusione che, inevitabilmente, si è creata : alcuni Ordini hanno votato con regole che il TAR ha considerato illegittime, altri non hanno votato affatto, e vi è un tasso di ricorsi altissimo ( per circa il 30 % degli Ordini dove si è votato pende ricorso innanzi al CNF, autorità competente a decidere sulla legittimità delle operazioni elettorali). “.
“La consapevolezza di aver agito a tutela degli avvocati e del loro diritto di scegliersidemocraticamente i propri rappresentanti fa premioalla linea dell’Anf, che anche in questa occasione non ha esitato a schierarsi e a portare avanti istanze che altri volevano far cadere” – conclude Perifano.