Gli uffici dell'Icann

Se ne parlava già da più di tre anni; prima voci di corridoio, poi notizie più insistenti e ufficiali, fino ad arrivare alla vera e propria “bomba” di lunedì: i domini di primo livello generici (gTDL) saranno presto disponibili liberamente per i clienti.

Esempi di gTDL sono gli attuali .it, .com, .org, .net e .eu, identificatori standard caratterizzanti tutti gli indirizzi (URLs), indispensabili per raggiungere un determinato sito internet. Fino ad oggi si trattava di standard fissi, soggetti a poche aggiunte e variazioni annue. A partire da gennaio 2012 sarà invece possibile presentare domanda per ottenere la gestione di nuovi domini di primo livello: vedremo così portali .fiat, .apple, .microsoft e via dicendo.

Il nuovo piano di gestione
A dare la notizia è l’ICANN, l’ente internazionale che dal 1998 si occupa dell’assegnazione degli indirizzi IP e della gestione dei nomi a dominio di primo livello. Con 13 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astenuti, è passato finalmente il nuovo piano per la nuova tipologia di gestione dei gTDL.
I prezzi per ottenere e gestire un dominio di primo livello sono già stati definiti, e sembrano rendere l’operazione decisamente proibitiva per le piccole imprese e per i privati; $185.000 per l’attivazione e una tassa di $25.000 annui per la gestione rendono infatti il tutto di difficile accesso.
Le grandi aziende potranno invece rafforzare il loro brand con operazioni di questo tipo, rendendo la navigazione decisamente più immediata e creando più facilmente reti di contenuti funzionali.

Il prezzo risulta in realtà decisamente ben calibrato, come osserva Peter Dengate Thrush di ICANN: «Non si parla del prezzo di un nome a dominio. Si parla di creare un registro che.. può vendere e gestire milioni e forse centinaia di milioni di nomi a dominio. Stiamo parlando di un serio e ragionevole investimento.»
La prospettiva è infatti quella di poter ottenere domini particolarmente interessanti e categorizzati, rivendendo poi i normali domini di secondo livello a prezzi abbordabili all’utenza; un privato o un’azienda in possesso della gestione del gTDL .hotel potrebbe vendere a qualsiasi struttura ricettiva del mondo la possibilità di avere un indirizzo fortemente tematizzato e razionale (es. “www.latanadeltasso.hotel”, “www.lacampagna.hotel”, ecc.). Se si pensa al grande business che si è creato in questi anni, solo attorno alla rivendita di semplici nomi a dominio interessanti, si capisce facilmente davanti a quali grandi opportunità ci si potrà trovare davanti dal 12 gennaio 2012.

Chi non è d’accordo
Non tutti in ICANN sono però favorevoli a questo cambiamento; Esther Dyson, fondatrice ed ex-presidente dell’ente la vede infatti diversamente: “Penso che sarà un tipo di mercato inutile e se avessi $185.000, li spenderei in qualcos’altro”.. e ancora.. “Il sistema attuale dei marchi è già abbastanza buono”.
Anche fra gli utenti c’è chi già si oppone, temendo una netta perdita dello spirito comunitario che caratterizza il web e dello spirito di condivisione e eguaglianza che pone tutti allo stesso livello di partenza e gridando a un allontanamento dai principi del Web 2.0.

Le prospettive
Le possibilità di crescita sono però veramente impressionanti e dovrebbero segnare un cambiamento troppo grande per essere abbandonato in corsa: un’azienda come la Nike potrebbe ad esempio creare un grande network .nike comprensivo di tanti piccoli siti gratuiti con i progressi sportivi dei singoli utenti, espandendo la già adulta idea Nike Plus.
Allo stesso modo la Nikon potrebbe creare una rete di portali fotografici degli utenti, assegnati a chiunque acquisti apparecchi fotografici, dando così a tutti la possibilità di avere il proprio spazio fotografico altamente professionale.
Il processo sarà comunque particolarmente seguito, con l’obbiettivo di evitare usi non etici e illegittimi di questo nuovo, grande strumento. La rivoluzione è alle porte.

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