Cari sudditi e care suddite (ma si dice suddite? Boh!), è con viva e vibrante soddisfazione (come direbbe Crozza quando fa a me!), che vi auguro una buona fine. E un buon principio? Un buon principio no! Tanto è meglio che ve lo mettiate subito bene in capa, che il prossimo anno andrà esattamente come quello che è appena passato.
Tanto di farvi andare a elezioni a me nun me passa manco pe’ ‘a capa! Letta nipote ve lo dovete tenè, perché a me quel ragazzo mi sta simpatico e poi me lo ha tanto raccomandato suo zio Gianni. Il governicchio con Alfano, pure ve lo dovete tenere, perché non ci sono alternative. E mica so’ pazzo che mi vado a mettere nelle mani di quel turpe malcreato di Beppe Grillo, che mi vuole fare l’impeachment e che mi scassa la ‘uallera pure il giorno di Natale. “Te ‘n’ha dda ji”, te ne devi andare, mi dice. Ma te ne devi andare tu e tutti quelli della razza tua! Se pensate poi, che si possano abbassare le tasse, ve lo dovete dimenticare. Quella la Merkel è stata rieletta, come del resto io e quindi non si fanno sconti. I poveri saranno sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi? E mi pare giusto. Del resto, in questo periodo natalizio, è bene ricordare che il Regno dei Cieli sarà degli ultimi. Noi che siamo i primi ci accontentiamo di regnare in Terra. Che io poi c’ho già tanti problemi per conto mio.
Eh che, cari sudditi e suddite… Ho una certa età. Gli acciacchi, la prostata, Clio che non ci sta più con la testa e se ne va in giro per il Quirinale cantando “Torna a Surriento”… E Berlusconi che vuole la grazia che io ce l’ho già detto, al massimo ti posso dare Graziella, al limite Grazia al c… ma la grazia, quella proprio no. E un po’ di creanza. Almeno chiedimela e mica sono una delle tue escort che mi fai un regalino e io ti dò tutto. Così mi tocca studiare un’amnistia per far finta di svuotare le carceri, fare un’indultino, promuovere una riforma della Giustizia insieme a chilla scurnacchiata della Cancellieri che se ne sta tutto il tempo al telefono… E tutto per non far finire in carcere il Cavaliere che poi mi si intossica Alfano e mi cade il Governo e a me mi cacciano via. E come se non bastasse c’è pure chillo sfaccimma del PM Di Matteo, quello che indaga sulla trattativa Stato-Mafia e che ha avuto l’impudenza di convocarmi per una testimonianza. Quello che Totò Riina ha ordinato di uccidere pochi giorni fa e io me ne sono stato zitto zitto, nemmeno una parola di solidarietà. E che ci potevo dire a Riina? E che io c’ho il potere di impedire i botti? E che vogliamo fare? Dove vogliamo arrivare? Quella dei botti è una tradizione e mica gliela vorremo vietare? Quelli gli italiani si devono sfogare… Comunque, cari sudditi e care suddite, adesso vi lascio al vostro cenone. Ingozzatevi di capitone, godeteve ‘o presepe e nun ce penzate che i troppi penzieri fanno venì la cattiva digestione… Viva l’Italia, Viva re Giorgio!