Si è svolto oggi a Roma presso la sede del Cnf il convegno dedicato al tema “Accordi e contratti nella crisi familiare”.
“Sul tema sensibile dei nuovi sistemi familiari- unioni di fatto, coppie dello stesso sesso, adozioni da parte dei single- è difficile prefigurare una soluzione normativa adeguata, tenendo conto della conflittualità ideologica che connota queste materie. Ed allora ancora una volta diviene essenziale il ruolo degli avvocati, nel promuovere l’intervento dei giudici, nel prospettare modelli di sentenza più coraggiosi e nel definire le controversie sulla base di accordi in cui si possano bilanciare adeguatamente gli interessi delle parti”.
Per il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa, è il diritto vivente, insomma, che può farsi strada con l’impegno di avvocati e magistrati per superare l’impasse che vive oggi l’ordinamento giuridico nel campo del diritto di famiglia.
Il punto dello stato dell’arte è stato oggetto oggi dell’incontro che si è tenuto presso la sede del CNF a Roma, dedicato al tema “Accordi e contratti nella crisi familiare”, presente tra gli altri Francesco Busnelli, professore emerito di diritto civile della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.
“Dal 1975, anno in cui fu introdotta la riforma del diritto di famiglia, sono passati quasi quarant’anni: allora il modello normativo della famiglia era assai innovativo, e il nostro Paese poteva considerarsi all’avanguardia in Europa.Oggi se volgiamo lo sguardo al di fuori dei nostri confini, dobbiamo amaramente constatare che la normativa non ha seguito il ritmo evolutivo impresso dalla società ai rapporti familiari”, ha constatato Alpa. “ Non c’è più una nozione monolitica di famiglia, il rapporto tra i coniugi non è più stabile come un tempo, si accreditano figure diverse di famiglia, come le convivenze di fatto, i rapporti stabili tra persone dello stesso sesso, si differenziano anche i rapporti di filiazione. Solo per questi ultimi – per fortuna – il legislatore ha manifestato interesse, con la recente riforma dello status unitario di figlio, anche se il testo è rimasto incompleto, ed ancora attendiamo il suo completamento con la normativa riguardante i rapporti successori”.
Giurisprudenza e dottrina hanno cercato di colmare la distanza tra regole legislative ed esigenze sociali: con la interpretazione creativa si è cercato di adeguare le norme alla evoluzione della società e ciò grazie agli avvocati e ai giudici , in primis alla Corte costituzionale e alla Corte di Cassazione. Ma anche certe sentenze di merito, come l’ordinanza del tribunale di Torino del 2012 che per la prima volta ha riconosciuto valore ad un accordo tra coniugi concluso in vista di un divorzio.
Tuttavia l’interpretazione non riesce a raggiungere tutti i risultati sperati.
Una situazione, ha evidenziato Alpa, che “crea problemi di ogni tipo”.
Nella prospettiva europea, innanzitutto, dove i progetti di armonizzazione e di unificazione della disciplina del diritto di famiglia segnano il passo, proprio perché i modelli normativi sono distanti tra loro, anche se ormai la circolazione delle persone, il ricongiungimento familiare per ragioni di lavoro, i rapporti connessi ai legami familiari si sono espansi e postulerebbero una uniformità di regole.
Nella prospettiva della prassi, “gli avvocati possono svolgere un ruolo essenziale anche nella dimensione della consulenza, con la mediazione, con la soluzione dei conflitti in via stragiudiziale, con la definizione di accordi contrattuali tra le parti in vista del matrimonio, della separazione e del divorzio, o per i rapporti patrimoniali riguardanti i conviventi, cercando di superare le barriere che la giurisprudenza ancora oppone alla loro valenza giuridica”, ha evidenziato il presidente degli avvocati, che ritiene utile in questo contesto l’ introduzione della procedura di negoziazione assistita, co gestita dagli avvocati e finalizzata alla sottoscrizione di accordi con valore di titolo esecutivo, già in vigore fruttuosamente in Francia.
“E sempre alla Francia si potrebbe guardare per un intervento legislativo risolutivo con riguardo alle unioni di fatto, secondo il modello francese, e, volendo, con riguardo alla convivenza di persone dello stesso sesso e alla adozione da parte del single”.