Oggi pomeriggio l’aula di Palazzo Madama, con voto segreto ha approvato l’emendamento della Lega che prevede la reclusione fino a un anno in alternativa a multe da 5mila a 50mila euro, in caso di condanna per diffamazione a mezzo stampa.
La proposta vuole così modificare la legge sulla stampa in vigore dal ’48 e che ad oggi, per la diffamazione a mezzo stampa commessa con l’attribuzione di un fatto determinato, prevede la pena della reclusione da uno a sei anni e una multa. Nel testo del Carroccio si legge: “All’articolo 1, comma 1, lettera e) dopo le parole ‘si appplica la pena’ inserire le seguenti parole ‘della reclusione fino ad un anno o’. In alternativa l’emendamento prevede una multa da 5 mila a 50 mila euro, tenuto conto della gravità dell’offesa e della diffusione dello stampato.
 Alleanza per l’Italia, tramite il senatore Franco Bruno, ha annunciato la disponibilitaà a ritirare tutti gli emendamenti presentati al ddl diffamzione, fra i quali anche quello che prevede l’interdizione dalla professione giornalistica in caso di recidiva per una condanna per diffamazione a mezzo stampa con l’attribuzione di un fatto determinato.
Dopo l’approvazione dell’emendamento la seduta è stata immediatamente sospesa ed è stata convocata per domani alle 12,30 la Conferenza dei Capigruppo per decidere su come procedere all’esame del Ddl.
Il Ddl diffamazione assume sempre più le sembianze di un gambero, un passo in avanti e tre indietro. 

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