Ancora uno stop per il ddl Diffamazione. Il provvedimento, dopo il rinvio in commissione deciso la scorsa settimana, oggi è ritornato all’attenzione dell’Aula di Palazzo Madama ma dopo le dimissioni della relatrice Silvia Della Monica, è tornato nuovamente in commissione Giustizia.
Durante il dibattito in aula sull’ emendamento Balboni-Mugnai (Pdl) sulla interdizione, la senatrice del Pd Silvia Della Monica prende la parola e pur sottolineando il suo voto favorevole sul quell’emendamento “perché riduce il danno” annuncia però la sua “contrarietà a una legge che si sta formando in maniera caotica su impulso di una questione che potrà avere anche altre soluzioni” istituzionali.
Quindi aggiunge: “Voterò contro l’ articolo 1 anche se ci sarà il voto segreto. In questa situazione io non posso continuare a fare il realtore”.
Rimane quindi relatore del ddl solo il presidente della commissione Giustizia Filippo Berselli (Pdl).
Dopo le dimissioni della relatrice il presidente dell’Aula, Vannino Chiti, ha sospeso la seduta e il presidente del Senato, Renato Schifani, ha convocato la riunione dei capigruppo.
Al termine della conferenza dei capigruppo è stato deciso di far tornare l’intero provvedimento in commissione Giustizia, che avrà tempo fino a lunedì 12 novembre per decidere modifiche ed integrazioni al testo originario. In commissione, infatti è tornato tutto il testo, senza le modifiche già approvate dall’Aula.
Il nuovo testo arriverà all’esame dell’assemblea martedì 13 novembre: il termine per gli emendamenti è stato fissato alle 12 dello stesso giorno e si darà per acquisita la discussione generale già svolta.
Una decisione, questa di Schifani di far tornare in commissione il testo senza le modifiche già approvate dall’Aula, contestata dalla Lega attraverso il senatore Calderoli: “uno sbaglio rispetto al Regolamento”. Per il presidente Schifani, invece, il rinvio del testo era l’unico modo per consentirne il compiuto esame da parte dell’Aula.