CAMERA
AULA
A Montecitorio sono state approvate le mozioni sull’avvio delle riforme costituzionali. Partiranno mai le riforme se non si è trovato l’accordo neanche per approvare le mozioni di avvio? (E il Pd sperimenta la scissione dell’atomo..). L’unica nota positiva è che l’aula ha approvato la ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica che adesso passa all’esame del Senato. Ma c’è voluta la strigliata della presidente Boldrini ad un’Aula semivuota per la discussione generale, a far rientrare tutti nell’emiciclo.
Per quanto riguarda la discussione sulle mozioni riguardanti le riforme costituzionali, ci piace sottolineare l’incipit di Riccardo Fraccaro (M5S, si lo so, ancora loro, ma in questo momento sono i più originali): “Signor Presidente, rappresentanti del Governo, colleghi deputati, il dibattito politico e culturale di queste ultime settimane sta scaricando indebitamente sulla nostra Costituzione la grave colpa dell’inadeguatezza dell’ordinamento statale vigente, attribuendole una presunta vetustà che temiamo serva solo ad occultare responsabilità che ricadono, invece, sulla classe politica”. Qualcuno di noi è convinto che non serva cambiare tutto gattopardescamente, semplicemente bisognerebbe avere un briciolo in più di moralità…
COMMISSIONI
Le commissioni riunite Finanze e Lavoro hanno svolto le audizioni in merito al decreto 54/2013 che sospende il pagamento dell’Imu; sono intervenuti rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Ugl, Alleanza delle cooperative italiane e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
A quanto pare il provvedimento non accontenta nessuno: le imprese chiedono la sospensione Imu anche per le aziende, i sindacati parlano di risposta parziale, mentre i rappresentanti degli enti locali dicono che per coprire il tutto manca almeno un miliardo di euro Shakespeare direbbe “much ado about nothing”.
La commissione Giustizia ha iniziato l’esame del Ddl sulle misure cautelari personali e dei provvedimenti che mirano a modificare l’articolo 416ter del Codice penale in materia di scambio elettorale politico-mafioso.
SENATO
AULA
Anche Palazzo Madama ha approvato le mozioni per l’avvio delle riforme costituzionali; anche in questo caso va sottolineato che se l’avvio è così difficile, figuriamoci le riforme vere e proprie. In allegato il dossier del Senato su quattro testi a confronto (se anche gli onorevoli senatori lo leggessero non farebbero un soldo di danno…)
COMMISSIONI
Brivido in commissione Giustizia quando è stato calendarizzato il ddl presentato a marzo da Francesco Nitto Palma, oggi presidente di commissione, sulla ineleggibilità e incompatibilità dei magistrati (vedi articolo di cronaca). Pericolo rientrato, non si tratta di una norma salva-Berlusconi (almeno per il momento, salvo emendamenti dell’ultima ora). Comunque in commissione si è parlato solo delle linee programmatiche del ministero della Giustizia con il Guardasigilli Cancellieri, niente passi in avanti neanche per il ddl che proroga l’entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria.
GIUNTE
La Giunta per le autorizzazioni ha ascoltato il seguito delle comunicazioni del Presidente sul conflitto d’attribuzione di cui all’ordinanza della Corte costituzionale n. 14 del 2013, esprimendo un orientamento maggioritario favorevole alla ratifica della avvenuta costituzione in giudizio.
Ha poi ascoltato comunicazioni del Presidente su una domanda di deliberazione d’insindacabilità avanzata da Giorgio Jannone, deputato nella XVI legislatura.
La Giunta ha iniziato l’esame della richiesta di autorizzazione a procedere riguardante Angelo Antonio D’Agostino (Doc. IV, n. 3) e di una domanda di deliberazione d’insindacabilità riguardante Paola Goisis, deputata nella XVI legislatura, rinviandone il seguito.
Dossier Senato, quattro riforme costituzionali a confronto