Decreto liberalizzazioni: gli Ordini professionali hanno consegnato una valanga di proposte di modifica in commissione Industria al Senato. Il presidente della commissione Cesare Cursi (Pdl) ha preannunciato che le modifiche al decreto saranno molte.
Si sono svolte in questi giorni le audizioni dei rappresentanti delle professioni maggiormente toccate dal provvedimento. Per il presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa è incostituzionale ad esempio la norma che obbliga i professionisti a stabilire un preventivo con il cliente, perchè molto dipende dai tempi processuali e dalle decisioni del magistrato. No ai tribunali per le imprese perchè escludono solo alcuni tipi di società e prevedendo solo 12 sedi in tutta Italia lasciano intere regioni sguarnite.
Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dottori commercialisti ed esperti contabili ha ripresentato una proposta di emendamento per riformare le società tra professionisti per identificare come unico oggetto sociale l’attività professionale svolta in esclusiva da soci professionisti e porre una soglia del 25 % al capitale esterno dove però ad essere amministratori saranno solo i soci professionisti.
Il Notariato, tramite il presidetne Giancarlo Laurini ha lanciato l’allarme sul rischio infiltrazioni criminali a scopo di riciclaggio delle Srl semplificate: l’atto costitutivo dovrebbe essere redatto in forma pubblica come tutte le altre società di capitali, mentre il capitale sociale dovrebbe variare da un minimo di 1 euro ad un lassimo di 10 mila euro per la srl normale con versamento a mani degli amministratori scelti direttamente tra i soli soci.
Farmacisti preoccupati per l’aumento del numero delle farmacie mentre i medici chiedono una norma quadro per definire meglio i criteri delle polizze.
Confprofessioni, infine ha chiesto la possibilità di rivedere i costi in corso d’opera delle parcelle. Le richieste sono molteplici, resta adesso da vedere quali emendamenti verranno approvati.