Dopo il parere espresso dalla commissione Giustizia della Camera, sono arrivate le osservazioni dell’Avvocatura in merito al Ddl concorrenza.
L’Organismo Unitario dell’Avvocatura ha espresso soddisfazione per il recepimento della proposta Oua di stralcio dell’articolo che consente l’ingresso dei soci di capitale negli studi legali (con una delega al governo), stesso discorso per le previsioni relative alla Rc auto, allo stesso tempo forte preoccupazione per la cancellazione dell’articolo sull’estensione agli avvocati delle autentiche per il trasferimento degli immobili sotto i 100mila euro.
Per Mirella Casiello, presidente Oua, «ci sono luci e ombre nel parere approvato», «siamo soddisfatti – aggiunge – per il parziale accoglimento delle osservazioni dell’Organismo Unitario sull’articolo 4 bis che prevede la possibilità di ingresso dei soci di solo capitale negli studi legali».
«L’Oua, sulla base delle decisioni degli Stati Generali dell’Avvocatura e delle mozioni del Congresso Forense, in una audizione – spiega – ha chiesto lo stralcio dell’articolo 4 bis, e non solo, indicazioni che sono state in parte recepite. La Commissione nel parere propone, infatti, di introdurre la materia in una delega al Governo, tenuto conto di un principio fondamentale per la professione forense, che cito testualmente, e cioè “la tutela del diritto difesa del proprio cliente”, ma anche della vigente legge professionale. Positivi anche gli interventi relativi alla Rc auto, recepite le osservazioni dell’Oua. Il nostro auspicio è che questa impostazione permanga nel successivo iter del provvedimento».
Dura, invece, la presidente Oua, su altri aspetti del parere: «La Commissione ha ceduto alle pressioni dei notai, si chiede, infatti, la cancellazione dell’articolo che prevede l’estensione agli avvocati delle autentiche per il trasferimento degli immobili sotto i 100mila euro. Un’occasione persa per dare la libertà di scelta ai cittadini e rendere più competitivo il settore».
«Quella sullo stralcio dell’articolo sulla società di capitali, ma anche sulla Rc auto – conclude Casiello – è una piccola battaglia vinta, ma con un forte valore politico e simbolico, ma non basta: bisogna continuare a tenere alta l’attenzione e la pressione affinché il Parlamento non eluda, e quindi, stravolga questa indicazione della Commissione da cui dipende l’effettiva tutela dei diritti e il futuro dei nostri studi legali, ma anche per modificare gli altri aspetti negativi del ddl Concorrenza, per esempio, sulle autentiche».
“Il ddl concorrenza incappa nel suo iter parlamentare in una battuta d’arresto. Il parere della Commissione Giustizia della Camera sul ddl per quanto attiene l’apertura dei servizi professionali denota poco coraggio ed é ispirato da una visione assai conservatrice e poco moderna dell’avvocatura: ancora una volta si fa un passo indietro rispetto alle previsioni, e si chiede di cancellare l’articolo che prevede l’estensione agli avvocati delle autentiche per il trasferimento degli immobili sotto i 100mila euro. Se così fosse non si renderebbe un buon servizio ai cittadini”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini.
“Gli avvocati –continua Pansini – da sempre autenticano le sottoscrizioni dei loro assistiti sulle procure alle liti anche in processi milionari, certificano la conformità delle copie degli atti che notificano in proprio e, di recente, anche la conformità degli atti digitali nel processo telematico. É possibile, e necessario, allargare la platea dei soggetti abilitati a certe attività”.
“Positivo – aggiunge Pansini – è quanto prevede il parere della Commissione in materia di materia di società di capitale, in quanto si recepiscono le osservazioni formulate in sede di audizione da ANF: i limiti per la presenza dei soci di capitale, che non devono detenere più di un terzo del capitale sociale, la necessità che la governance sia affidata ai soci professionisti e che vi sia massima trasparenza nell’individuazione del socio di investimento, evidenziandone al contempo le criticità sul piano fiscale e previdenziale. Ma anche qui si rischia di vanificare la portata positiva della norma, perchè la proposta di soppressione dell’art. 4bis, e la reintroduzione della delega al governo costituiscono un passo indietro che pone l’avvocatura non al passo coi tempi, sfavorendola rispetto ad altre categorie professionali”.
“L’auspicio è che nel proseguimento del suo iter parlamentare il Ddl concorrenza non venga stravolto nei suoi aspetti più qualificanti, e che le misure che investono l’attività dell’avvocatura siano realmente utili ad un sistema di giustizia moderno, rispondente alle esigenze del cittadino e della società reale” – conclude Pansini.