FIRENZE. Da Donatello a Lippi. Officina pratese è la grande mostra, con oltre sessanta opere provenienti da musei di tutto il mondo, allestita a Prato dal 13 settembre fino al 13 gennaio 2014. Ospitata all’interno di Palazzo Pretorio – che per l’occasione riaprirà per la prima volta al pubblico dopo sedici anni di chiusura per restauri – ha l’ambizioso obiettivo di far rivivere l’atmosfera magica che si respirava in città nel Quattrocento, con maestri del primo Rinascimento quali Donatello, Michelozzo, Maso di Bartolomeo, Paolo Uccello e Filippo Lippi.
Il percorso, articolato in sette sezioni, consentirà ai visitatori di ammirare capolavori come L’Annunciazione di Paolo Uccello, prestata dall’Ashmolean Museum di Oxford, la meravigliosa Madonna col Bambino di Filippo Lippi, della National Gallery of Art di Washington, la Natività con San Girolamo, Santa Maria Maddalena e Sant’Eustachio di Paolo Uccello, proveniente dal Kunsthalle di Karlsruhe, oltre a una pala di Fra Diamante, conservata al Szepmuveszeti Muzeum di Budapest, che si trovava a Prato, collocata sopra all’altare del piccolo oratorio di San Lorenzo, e che contiene più di un riferimento alla cittadina toscana. Dipinti eccezionali, insomma, che si affiancheranno alle opere del Museo di Palazzo Pretorio, come la Madonna col bambino tra Santo Stefano e San Giovanni Battista di Filippino Lippi, figlio di Filippo. La mostra è dunque un viaggio affascinante in questa “officina artistica” del Quattrocento. Curata da Andrea De Marchi, dell’Università di Firenze, e da Cristina Gnoni, della Soprintendenza ai beni artistici, si avvale di un comitato scientifico di rilievo internazionale.