Ospite di Che Tempo che fa da Fabio Fazio, subito dopo l’incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha dichiarato che andrà in Parlamento per chiedere la fiducia.
Per spiegare il suo stato d’animo il premier ha citato il giorno della marmotta,un film che in realtà si intitola in italiano Ricomincio da capo (il giorno della marmotta in inglese, Groundhog Day) e che racconta la storia di un meteorologo che ogni giorno si sveglia e ricomincia sempre la stessa giornata, prigioniero di uno spazio temporale.
Letta ha specificato che chiederà la fiducia appunto al Parlamento e a quel punto ognuno si prenderà le sue responsabilità.
Per quanto riguarda l’aumento dell’Iva, motivo apparente per il quale Silvio Berlusconi ha preteso le dimissioni dei ministri del Pdl, Letta ha ricordato che il primo aumento dell’Iva fu deciso dal governo Berlusconi e che quindi quei soldi sono praticamente già spesi, già impegnati.
Se dovesse ottenere la fiducia, tra l’altro, Letta vorrebbe rivedere le aliquote dell’Iva perche ad esempio, i libri cartacei sono al 10% mentre gli e-book al 21, servirebbe quindi, ha affermato il presidente del Consiglio, un riordino generale.
Alla domanda di Fazio della decisione della Giunta del Senato sulla decadenza di Berlusconi, Letta haribadito che non possono esserci scambi tra vicende giudiziarie personali e la vita del Paese. Occorre la separazione dei due piani: la legalità e l’attività di governo, ha detto Letta.
Votare oggi, ha sottolineato il premier, significa votare con il porcellum. Il PD – ha detto – ha sempre detto di esse favorevole al Mattarellum, il Pdl non ha voluto e Grillo ha voluto mantenere il porcellum. Cosi come Grillo non ha voluto incontri per cercare di creare un governo a marzo, da li nacque, ha ricordato Letta il governo di larghe intese.
Letta rivendica le cose fatte, il rifinanziamento, dopo tanto tempo delle misure per inserire nel mondo del lavoro i disabili,iglù incentivi per il lavoro giovanile, il finanziamento per i beni culturali e così via.
Sul fronte interno del PD, letta ha dichiarato che andrà a votare alle primarie dell’8 dicembre ma ha glissato a proposito diuna probabilpo’ candidatura futura.
” Dall’applicazione della sentenza ad oggi, ha detto Letta, ci siamo trovati in una china, in un momento di non ritorno che ricorda il gioco del ponte di Pisa, c’é un punto di non ritorno rispetto al quale non si può più tornare indietro”.
Appuntamento mercoledì in Parlamento.