Il Vecchio Continente è interessato da un’ondata di capitali in fuga, fondi e persino uomini d’affari, verso l’estero e in particolare verso i paesi arabi del Golfo.
La regione petrolifera ha infatti saputo resistere alla crisi economica mondiale o almeno ne è stata meno danneggiata, e ora sta traendo un forte beneficio da questo, attirando capitali in fuga dalla crisi dell’eurozona. Un beneficio dettato dalla paura degli investitori e di coloro che hanno dei capitali in Europa, sia a causa delle crisi che stanno colpendo paesi come Cipro, che dell’erosione dei loro capitali a causa di tasse e imposte alle quali ricorrono sempre più i loro governi.
Meta privilegiata per questi investitori è l’Emirato di Dubai (uno dei sette che costituiscono la Federazione degli Emirati Arabi Uniti), il quale sta registrando un’impennata dei suoi mercati finanziari ed immobiliari grazie ai capitali in uscita dall’Europa: “Vi è un forte movimento di capitali – ha spiegato alla tv satellitare al Arabiya il presidente dell’Unione bancaria araba, Adnan Yussuf – verso la zona del Golfo, non solo da Cipro ma da molti altri paesi europei”.
Il fenomeno è diventato evidente quando a Cipro si è parlato di introdurre la tassa sui conti correnti, per fronteggiare la crisi economica che sta attraversando il paese. Il timore non solo dei grandi imprenditori ma anche del ceto medio e che a questo provvedimento si possa arrivare anche negli altri paesi dell’Unione Europea nel giro di pochi anni, nel caso in cui la crisi dovesse peggiorare. “Per questo – ha proseguito Yussuf – registriamo da un po’ di tempo un enorme movimento di capitali dall’Europa verso i paesi del Golfo. Il mercato immobiliare e quello azionario sono quelli che ne stanno traendo più vantaggio da questo movimento di capitali. Il fatto che ci sia un ciclo continuo di capitali verso gli Emirati rappresenta un dato positivo che va ad incidere sull’economia di tutti i paesi del Golfo”.
Della stessa opinione è anche l’analista economico arabo e membro dell’Associazione degli economisti sauditi, Mohammed al Amrani, secondo il quale “l’aumento delle contrattazioni nei mercati azionari della regione, e in particolare di Emirati e Kuwait, sono la prova dell’arrivo continuo di capitali dall’Europa in fuga dalle troppe tasse imposte in quei paesi e da possibili altre imposizioni previste per il futuro”. Anche secondo l’economista saudita “gli Emirati sono il paese che ne sta traendo maggiore beneficio, seguita da Kuwait e lo notiamo attraverso il continuo apprezzamento degli immobili e delle azioni. La città che attrae di più i capitali europei è Dubai”. Per questo al Amrani ritiene che “il vero problema in Europa è quello di rivedere le proprie politiche fiscali che invece di aiutarli provocano altre crisi economiche e l’aumento del debito pubblico. E’ la tassazione che provoca panico tra gli investitori e i risparmiatori e li spinge ad andare all’estero e in particolare nei paesi arabi. Noi abbiamo visto un aumento degli investimenti nel settore azionario degli Emirati che è diventato esponenziale nelle ultime settimane, così come gli immobili hanno visto un notevole aumento dei prezzi e tutti gli analisti negli Emirati sono concordi che il motivo risiede nell’afflusso di capitali in fuga dall’Europa”.