Nonostante la connessione internet rappresenti un costo, gli Italiani sembrano proprio non potervi rinunciare. Chattare con gli amici, postare sui social, cercare informazioni su Google, effettuare acquisti online, ecc., sono ormai piccoli riti quotidiani di cui non possiamo fare a meno. Ecco quindi che trovare un contratto ADSL vantaggioso è più necessario che mai per tutti quei consumatori che, pur non rinunciando ad internet, non vogliono vedersi recapitare bollette astronomiche. Il modo migliore per farlo consiste nel vagliare attentamente le varie offerte presenti sul mercato, valutandone attentamente costi e condizioni. Solo dopo aver acquisito una panoramica completa delle possibilità a nostra disposizione attraverso il confronto dei prodotti Infostrada, Telecom Italia, Fastweb, ecc., trovare il contratto su misura per noi sarà davvero possibile, iniziando così a navigare risparmiando.
Se pochi anni fa si navigava soltanto da casa, oggi però la situazione si è ribaltata completamente: in crescita constante risultano le utenze in mobilità, mentre le connessioni fisse tendono a calare anno dopo anno. Queste categorie di persone, che utilizzano almeno due schermi diversi al giorno per navigare su internet, ormai così comuni in Italia, vengono definite utenti convergenti. La definizione è emersa in uno studio del Laboratorio ConMe del Politecnico di Milano dal titolo “Il valore della convergenza”, presentato da poco in un convegno nell’ateneo milanese.
Sono 10 milioni gli italiani con più di 14 anni che usano tre schermi al giorno per navigare su internet. Questi, insieme a quelli che si accontentano soltanto di due schermi, ovvero pc e smartphone oppure tablet, arriviamo a 23,4 milioni di individui, il 45% dell’intera popolazione italiana maggiore di 14 anni e il 55% della popolaziona attiva, ovvero tra i 16 e i 64 anni. A questi utenti sicuramente non bastano le offerte di Infostrada, Tiscali, Vodafone Casa o Fastweb per navigare da casa ma necessitano di abbonamenti che li seguano in ogni momento della giornata, per essere costantemente connessi, anche con smartphone e tablet.
È «per fruire contenuti mediali con intensità e frequenza superiore alla media» che il 55% degli italiani tra i 16 e i 64 anni utilizza almeno due schermi diversi al giorno. Pc fissi e portatile, Smartphone, tablet ma anche smart tv, e-book reader e console multimediali sono gli schermi che gli italiani guardano tutti i giorni. I numeri elevatissimi (23,4 milioni di individui) presentati dallo studio del Laboratorio ConMe sono oltretutto cresciuti del 5% solo nell’ultimo anno. Come era prevedibile, considerando le fasce d’età più particolari, il picco massimo di utenti convergenti lo abbiamo tra 25 e i 34 anni, dove la percentuale tocca il 72% del campione.
La connessione e la navigazione internet degli utenti convergenti avviene, nella maggior parte dei casi, nelle fasce orarie canoniche, come i pasti o il dopocena, anche se sono 8 milioni di italiani che utilizzano smartphone o tablet nel percorso casa lavoro. Dal punto di vista lavorativo invece l’utente convergente è al 38% un impiegato o quadro e dispone quindi di un livello di reddito superiore rispetto alla media italiana. Sembra che a livello di distribuzione geografica gli utenti convergenti invece siano dislocati in modo abbastanza equilibrato in tutta Italia: il 28% nel Nord Ovest, il 21% nel Nord Est, il 25% nel Centro e il 26% nel Sud e nelle Isole.
Questi dati del Laboratorio ConMe mostrano chiaramente un ecosistema di traffico internet in mobilità ormai maturo che non solo ha conquistato una larga parte del mercato italiano ma è anche destinato a crescere senza interruzioni. I dati dello studio del del Politecnico di Milano sono anche interessanti per un altro motivo: i ricercatori infatti si sono soffermati molto sulle preferenza di ricerca degli utenti convergenti e, ancora più interessante, sul rapporto tra consumatore che naviga su internet e pubblicità sul web.
Sono 13,2 milioni gli italiani che utilizzano la pubblicità come fonte d’informazione su marche e prodotti. Entrando in contatto con uno spot televisivo o un cartellone pubblicitario (questi due canali sono infatti quelli che ancora raggiungono la fascia più ampia della popolazione in modo assolutamente generalizzato) l’utente viene a conoscenza con il prodotto; successivamente, per trovare ulteriori informazioni, si attiva su più piattaforme: riesce così a ricavare tutti i dettagli aggiuntivi che gli servono per conoscere un prodotto fino in fondo e decidere in modo consapevole dal sito internet istituzionale della società, dai profili delle aziende su Facebook o Twitter e persino dall’app del prodotto creata ad hoc per pubblicizzarlo.