“Se vogliamo davvero accettare la sfida del futuro, se veramente vogliamo andare oltre il mercato e lavorare per una società del cambiamento, questo congresso deve avere il coraggio di delineare l’avvocato del futuro”.
Lo dichiara Maurizio De Tilla, presidente dell’Associazione nazionale avvocati italiani che al Congresso nazionale di Venezia che si aprirà giovedì prossimo presenterà mozioni e raccomandazioni per un rinnovamento profondo della professione forense.
Per delineare la professione del futuro, una mozione riguarderà lo schema di regolamento sulle specializzazioni del ministero della Giustizia: Anai chiede di eliminare il limite del numero delle specializzazioni, riformulare l’elenco delle Aree di specializzazione e riconsiderare invece settori di attività come il diritto penale d’impresa e il diritto amministrativo degli appalti e servizi pubblici che meriterebbero un titolo autonomo.
Anai propone inoltre di eliminare i 50 incarichi annuali richiesti per essere avvocato specialista e di specificare che l’aggiornamento e la formazione propedeutici al rilascio e al mantenimento del titolo siano unicamente quelli non solo organizzati ma anche effettivamente svolti.
Processo telematico: Anai sollecita la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale delle disposizioni in materia, dal momento che la sola pubblicazione sul sito del ministero non offre la stessa garanzia. Inoltre propone di ricondurre la normativa alla forma del regolamento, cessando ogni utilizzo di disposizioni in bianco che rinviano a mere e indistinte circolari dirigenziali. E se proprio si dovesse ricorrere a queste, pubblicarle con tutti i dati identificatici per un corretto reperimento.
Emanare con urgenza un codice o un testo unico della giustizia telematica ed inserire tutte le disposizioni sull’argomento nel Codice di procedura. La normativa tecnica andrebbe comunque razionalizzata, uniformata e semplificata, chiarendo il regime delle invalidità e delle inammissibilità per violazione delle specifiche tecniche.
Il ministero, infine, dovrebbe fornire un programma gratuito e certificato per il deposito telematico degli atti, infine un sistema informatico dovrebbe rendere impossibile consultare l’atto avversario sino a che non si è provveduto a depositare il proprio o solo dopo la scadenza del termine.
Anai presenterà anche una Raccomandazione per quanto riguarda il processo del lavoro; spostare la collegialità dal secondo al primo grado, con un collegio in primo grado capace di dare maggiore garanzia sia sul piano discrezionale che ideologico con due relatori per ogni causa; appello ammesso oltre che per i casi di revocazione anche in caso di dissenting opinion dei due relatori.
“Una riforma del genere – ha concluso De Tilla – sarebbe più importante e incisiva della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori perché troppo spesso l’ingiustizia si manifesta nella sua non saggia ed appropriata applicazione”.
Le tematiche che l’ANAI sottoporrà al Congresso riguarderanno anche l’indipendenza dell’avvocato e la sua giusta remunerazione.
Tra le prime proposte di modifica presentate ci sono quelle allo Statuto, per una rappresentanza politica più forte. Elezione da parte di tutta l’Avvocatura dell’assemblea dell’Organismo unitario composta dal numero invariato e non modificabile di 80 componenti la cui ripartizione sul territorio dovrà essere in base alle variazioni degli iscritti e Giunta Centrale eletta direttamente dai delegati al Congresso forense. La presenza delle Associazioni nella Giunta potrà essere assicurata riservando quote con elezione diretta da parte del Congresso. Alla Giunta non dovranno partecipare soggetti nominati.