La commissione Giustizia del Senato, in sede deliberante ha approvato definitivamente le norme che cambiano le regole per gestire la vita condominiale. Una riforma attesa da tanti anni, dal momento che la vecchia disciplina risale al 1942 e già dalla 14° legislatura si era cercato di rivedere
Tra le principali novità:
arriva il conto corrente del condominio, tutti i movimenti di denaro dovranno transitare su di esso, destinato esclusivamente a questa materia;
più controllo nei confronti dei morosi, l’amministratore dovrà agire con decreto ingiuntivo entro sei mesi dal rendiconto in cui sono elencate le rate di spesa che non sono state pagate;
l’amministratore dovrà godere dei diritti civili, non deve essere stato condannato per reati contro il patrimonio, né deve essere protestato; la nomina è obbligatoria per più di nove condomini e resterà in carica due anni senza necessità di riconferma ogni anno. Potrà essere licenziato alla scadenza del mandato annuale ma anche su richiesta di un solo condomino in presenza di gravi irregolarità;
l’assemblea può essere convocata in seconda sede con un terzo dei condomini e dei millesimi; per le scale e ascensori viene fissata la suddivisione delle spese che saranno per metà in base al valore millesimale e per metà in base al piano;
ogni condominio potrà avere un sito web se stabilito dalla maggioranza degli intervenuti in assemblea che rappresentino almeno metà dei millesimi;
anumali: non si potrà più vietare per egolamento di tenere animali domestici in casa, la commissione ha votato però l’ordine del giorno Giovanardi che specifica che il divieto non riguarda i regolamenti contrattuali che sono approvati da tutti i condomini con l’adesione al regolamento formulato dal costruttore prima della costituzione del condominio, ovvero con deliberazione assembleare unanime…
parti comuni, sarà più facile intervenire con cambi di destinazione d’uso, non servirà più unanimità ma la maggioranza dei 4/5 dei condomini;
ci si potrà distaccare dall’impianto centralizzato senza il benestare dell’assemblea a patto di non creare problemi agli altri appartamenti e di continuare a pagare la manutenzione straordinaria;
per installare impianti di videosorveglianza e impianti per la produzione di energie rinnovabili (eolico, solare etc) sulle parti comuni sarà necessaria la maggioranza degli intervenuti in assemblea che rappresentino almeno la metà dei millesimi