Bernie Ecclestone, 83 anni, patron della Formula 1 era accusato dalla magistratura tedesca di aver pagato una tangente da 55 mila dollari per accaparrarsi i diritti tv sulle gare.
Ha sborsato 55 milioni di dollari per corrompere. Chiesto il patteggiamento per incensuratezza ed età avanzata ha patteggiato con il giudice di Berlino in primo grado, 74 milioni di euro pari a 100 milioni di dollari che dovrà pagare in pochi giorni per evitare spiacevoli pignoramenti su un patrimonio di 3, 333 miliardi di euro.
Un tycoon più giovane di 6 anni, italiano, ha truffato il fisco italiano per almeno 370 milioni di euro. Grazie alle leggi italiche 340 milioni sono andati in prescrizione. L’allegro brianzolo pagando solo 10 milioni è stato condannato a 4 anni con sentenza passata in giudicato. Grazie all’indulto ha scontato 3 anni. L’anno rimasto si è ridotto a 9 mesi per anticipata “buona condotta” I giudici di Milano sanno leggere nel futuro. Infatti sarà padre costituente. Un altro piccolo sforzo. Riduzione a piacere a nove settimane e mezzo diluite in 4 ore a settimana da scontare in caffè, barzellette e piccoli doni in un ospizio di Cesano Boscone.
Abbiamo immaginato un giudice italiano che condanni Bernie per gli stessi fatti ma con pene più miti. Per prima cosa uno sconto. Paga subito. Almeno il 90% per i pregiudicati di riguardo. Per seconda cosa il residuo di 7,4 milioni in comode rate in 84 anni. Servizi sociali a Maranello intrattenendo –come a Cesano Boscone – le mogli e le fidanzate dei piloti con barzellette e mano morte. Ricchi gran premi e cotillons. MA i tedeschi ritengono ingiusta la sentenza che ha salvato Ecclestone dalla galera. Immaginiamoci cosa pensano i germanici del Berlusca.