“Il Collegio sindacale è uno strumento di garanzia di tutela per il sistema economico, le scelte politiche di ridurne il numero soltanto per un presunto risparmio economico non possono essere condivisibili perché, in questo momento storico difficile, verrebbe meno un sistema di verifica fondamentale. Rischiamo un deficit di controllo, sarebbe in controtendenza con quanto auspicato dallo stesso legislatore”. Lo ha detto Michele Saggese, presidente dell’Associazione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (ADC), nel corso del convegno “Il Collegio sindacale alla luce delle nuove norme di comportamento quale obbligo deontologico”, che si è tenuto stamani presso l’Odcec di Napoli.
“I Collegi sindacali hanno compiti importanti per quanto concerne la responsabilità dei professionisti, ma anche e soprattutto per il delicato ruolo di controllo che devono necessariamente avere sulle governance delle società”, ha evidenziato Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine partenopeo. “I problemi non mancano, il nostro impegno è quello di formare i nostri iscritti e mettere in campo proposte, come facciamo dal 1996, quando avanzammo per primi l’idra che il compenso del Collegio sindacale fosse parametrato con un multiplo alla sua responsabilità”.
Renzo Guffanti, presidente della Cassa nazionale dei dottori commercialisti, ha posto l’accento sul momento della professione: “Striamo andando verso un periodo di sempre maggiore ricerca di professionalità per gestire situazioni complicate da un lato e in rapido divenire dall’altro. In un mondo globalizzato a livello di consumi ed informazione, la professione deve mettere in campo la capacità di gestire ritmi sempre più elevati, argomenti complicati e responsabilità”.
All’incontro, aperto da Raffaele Ianuario, presidente Adc Napoli, hanno partecipato anche Achille Coppola, consigliere segretario Cndcec, Giorgio Sganga, presidente Fondazione Nazionale dei Commercialisti, e Antonio Gai, dirigente del Ministero dell’Economia.