Il Consiglio Nazionale Forense ha ospitato oggi una qualificata delegazione di rappresentanti del Ministero della Giustizia e dell’Unione degli Ordini forensi della Turchia, in visita studio in Italia sul tema della Mediazione nell’ambito di un progetto promosso dal Consiglio d’Europa per la promozione dell’istituto nella giustizia turca e sovvenzionato dal Governo turco e dall’Agenzie svedese per lo sviluppo della mediazione.
All’incontro hanno partecipato il vice presidente Giuseppe Picchioni e i consiglieri Francesco Caia (coordinatore commissione rapporti con il Mediterraneo e diritti umani), Francesca Sorbi (componente commissione Adr), Enrico Merli (delegato all’Osservatorio permanente alla Giurisdizione).

La delegazione turca – guidata dal vice sottosegretario al Ministero della Giustizia Musa Heybet – è formata dai direttori degli uffici legislativi e affari giuridici del Ministero della Giustizia, dal vice segretario della Corte di cassazione, da avvocati componenti dell’Unione degli Ordini forensi della Turchia e dai rappresentanti del Consiglio d’Europa.

Il vice presidente Picchioni ha accolto la delegazione e, dopo aver rappresentato la vicinanza e il cordoglio dell’Avvocatura italiana per il tragico attentato del 10 ottobre subìto dal popolo turco, ha evidenziato l’utilità dei sistemi di Adr in Italia che, correttamente integrati nell’ordinamento, costituiscono una efficace e più sollecita risposta alla domanda di giustizia dei cittadini.

I consiglieri del CNF hanno poi illustrato nel dettaglio le vicende che hanno accompagnato l’ introduzione in Italia del nuovo istituto, sottolineando l’impegno e il contributo fornito dall’Avvocatura italiana per apportare correzioni alla versione originaria delle norme, soprattutto sul tema dell’obbligatorietà della procedura, per evitare che la mediazione si traducesse in un aggravio di costi e tempi per i cittadini.
E’ stato ricordato anche l’impegno del Ministero della Giustizia, su richiesta del CNF, di rivedere l’interpretazione fornita da una recente circolare ministeriale al dm 180/2010 (regolamento di attuazione), che di fatto porta a svilire la specificità del ruolo degli avvocati nell’ambito della procedura, introducendo prescrizioni che si sovrappongono inutilmente alle specifiche e rigorose disposizioni del Codice deontologico forense per gli avvocati-mediatori.

I rappresentanti della delegazione turca hanno rivolto molto domande specifiche, il confronto è stato ampio e approfondito sulle regole di procedura, sulla formazione dei mediatori, sui costi, sugli organismi di mediazione. Sono stati così evidenziati i tratti caratteristici dell’istituto ed il fondamentale ruolo svolto dal CNF e dai Consigli degli Ordini forensi per lo sviluppo di una rete di mediazione in cui gli Avvocati svolgono un ruolo centrale con la creazione di organismi presso i Consigli degli Ordini e la designazione esclusivamente di legali come mediatori, a garanzia della qualità e della professionalità della procedura.

Al termine della mattinata di lavoro, Heybet ha rivolto un ringraziamento al Consiglio per l’accoglienza e per gli utili elementi di conoscenza offerti, prendendo atto e condividendo l’impegno dell’Avvocatura italiana per promuovere le più ampie modalità di accesso alla giurisdizione nel rispetto dei diritti dei cittadini.

Di Golem

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