La cicoria (Chihorium Intybus) molto utilizzata in cucina, è una pianta perenne commestibile originaria del Nord Africa, e diffusa anche in Europa, Asia, Russia, Cina e Giappone. Considerata autoctona negli Stati Uniti del Nord, al giorno d’oggi, tende a diffondersi in tutto il mondo, soprattutto sulle terre con un clima mite temperato.
E’ riconoscibile per la presenza di fiori color celeste ed è stata utilizzata fin dall’antichità dagli Egizi, dai Greci e dai Romani per via delle sue proprietà benefiche. L’altezza massima della cicoria comune può superare il metro e raggiungere il metro e mezzo. Da questa pianta selvatica, molto apprezzata nell’antichità, derivano le diverse varietà di radicchio coltivato (dal radicchio di Treviso a quello di Verona, a quello di Chioggia, alla catalogna, alle puntarelle), di cui apprezziamo sia le foglie che le radici.
Un tempo, soprattutto durante il periodo Napoleonico, con le radici torrefatte si preparava anche un surrogato del caffè, oltre che un tonico amaro e lassativo. I fiori della cicoria sono eliotropi, ossia si aprono all’alba e si chiudono al tramonto. A questa caratteristica si collega un’ antica leggenda rumena secondo la quale , un giorno, il sole chiese a donna Floridor di sposarlo. La fanciulla rifiutò, allora il sole, irato, la trasformò nel fiore della cicoria condannandola a guardare i suoi raggi ogni momento della sua giornata, da quando appariva in cielo a quando scompariva la sera. Questo fatto, osservato dal botanico tedesco Conrad Megenberg, fece si che chiamasse questa pianta “sponsa solis” vale a dire “sposa del sole“.
Un’altra leggenda bavarese narra la seguente storia sulla cicoria: una principessa era stata abbandonata dal suo sposo perchè sedotto da una ninfa. La principessa, dopo giorni di dolore, chiede di morire e di non rivedere più il suo amato. Anche le sue damigelle fecero una preghiera, però di essere sempre viste dal principe. Così Dio esaudì le loro preghiere: trasformò la principessa in un bellissimo fiore bianco e le damigelle in fiori azzurri che crescevano ovunque lungo le strade dove passava il principe. Per questo motivo in lingua tedesca la cicoria si chiama anche “wegwarte = guardiana delle strade” o “wegeleuchte = luce delle strade”.
Da un punto di vista fitoterapico la cicoria stimola la concentrazione, ha potere lassativo, stimola l’attività di pancreas e fegato. Grazie alle sue proprietà aiuta a regolare la quantità di glucosio e di colesterolo nel sangue; è dunque un alimento particolarmente prezioso per chi soffre di diabete e colesterolo alto. La cicoria, inoltre, favorisce il funzionamento della cistifellea e dei reni e stimola la digestione. Gli impacchi fatti con il decotto di cicoria aiutano a lenire le irritazioni cutanee e l’acne.
Infine, secondo una credenza popolare, la cicoria, soprattutto quella selvatica, sarebbe in grado di risvegliare l’eros. Sarebbe, infatti, un vasodilatatore naturale, capace di aumentare l’afflusso di sangue agli organi sessuali.