L’Organismo Unitario dell’Avvocatura valuta positivamente il rinvio alla Corte Costituzionale del giudice civile del Tribunale di Pinerolo, Rosanna Musa, che impugna davanti alla Consulta la legge di riforma della geografia giudiziaria approvata con d. lgs. 155/2012 (in allegato il documento).
Per Maurizio de Tilla, presidente Oua, è la prima conferma di una corretta opposizione dell’avvocatura a un provvedimento con chiari profili di illegittimità che porterà alla chiusura di circa 1000 uffici giudiziari. «Il Tribunale di Pinerolo – spiega – ha sollevato la questione di illegittimità costituzionale sulle disposizioni della legge delega 148/2011 e del decreto legislativo 155/2011, che hanno portato alla soppressione di vari uffici giudiziari, fra i quali il Tribunale e la Procura della Repubblica di Pinerolo (attualmente quarto ufficio giudiziario del Piemonte), accorpandoli al Tribunale e alla Procura di Torino. La legge-delega, come abbiamo più volte ribadito, e come sostenuto in un parere redatto per l’Oua, dal costituzionalista professor Giuseppe Verde, è in contrasto con gli artt. 70, 72 e 77 della Costituzione, assistiamo, infatti, all’introduzione della nuova normativa nella legge di conversione di un decreto legge il cui oggetto è totalmente estraneo alla materia della riorganizzazione degli uffici giudiziari. Ora, anche il magistrato di Pinerolo fa riferimento, proprio alla violazione del procedimento di formazione della legge, dato che i principi sulla revisione della geografia sono stati introdotti con un emendamento eterogeneo, e senza i necessari presupposti di straordinaria necessità e urgenza, in sede di conversione di un decreto-legge riguardante misure sulla stabilizzazione finanziaria e sullo sviluppo economico. Quella che la Corte Costituzionale in una sentenza recente (n. 22 del 2012) definiva, appunto, come “norma intrusa” e quindi ne censurava l’inserimento attraverso emendamenti». «Ma non solo – continua il presidente Oua – contro la soppressione di Pinerolo si sono espresse le Commissioni Giustizia di Camera e Senato e il Consiglio Giudiziario presso la Corte di Appello di Torino, la Procura Generale e la Procura della Repubblica di Torino, perché questo taglio contrasta con gli obiettivi stessi della razionalizzazione della geografia giudiziaria che imponevano un riequilibrio tra uffici della stessa provincia, nel caso esista un tribunale metropolitano (nella specie Torino), e divieto di soppressione dei tribunali della medesima provincia (Ivrea e Pinerolo). E nella stessa relazione accompagnatoria del decreto legislativo 155/2011, il Ministro della Giustizia scriveva testualmente che era necessario “impedire accorpamenti di tribunali sub-provinciali alle 5 grandi aree metropolitane (Roma, Napoli, Milano, Torino e Palermo)”. «Come è evidente così non è stato – sottolinea ancora il presidente Oua – si è avviato l’accorpamento del Tribunale subprovinciale di Pinerolo a quello metropolitano di Torino: con il risultato che metà della popolazione del Piemonte (la provincia di Torino) dovrebbe gravare su due uffici giudiziari e l’altra metà su ben sette. Un assurdo, come giustamente denunciano gli avvocati e i magistrati vittime di questa scelta irrazionale». «A rimettere ordine in questa giungla di scelte contraddittorie e di provvedimenti legislativi pasticciati e illegittimi sarà ora la Consulta – conclude de Tilla – questo è solo il primo di un probabile lungo elenco di rinvii. L’Oua ha già presentato ricorsi ai TAR Sardegna (fissata per il 23 gennaio la decisione nel merito), Lazio, Emilia-Romagna e Basilicata, la cui discussione è prossima. L’intera questione riguarda la soppressione di ben 31 Tribunali, 220 Sezioni distaccate e 600 Uffici di giudici di pace, per un totale di 1000 uffici giudiziari su 1400 esistenti. E’ come sopprimere due Tribunali su tre. L’altra strada è quella del confronto, della riapertura di un dialogo che investa e modifichi radicalmente questa irrazionale revisione della geografia giudiziaria. L’avvocatura incontrerà domani il Ministro Severino alla quale prospetterà, tra le altre cose, anche l’apertura di un tavolo per ridisegnare nel paese l’istituto della mediaconciliazione».
ordinanza Tribunale Pinerolo, rimessione alla Corte Costituzionale, 18 novembre 2012