L’Organismo Unitario dell’Avvocatura (Oua), dopo il recente intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sulla prevista chiusura di circa mille uffici giudiziari, mostra tutta la sua ferma contrarietà per una presa di posizione che non tiene conto delle proposte dell’avvocatura, dei sindaci, dei cittadini ed è, come sottolinea il presidente dell’Oua Nicola Marino, «un’incomprensibile forzatura rispetto al lavoro del Parlamento e segnatamente della Commissione Giustizia del Senato, che trasversalmente ha avanzato proposte di correzioni e la necessità di una proroga rispetto alla prevista messa a regime del provvedimento per il prossimo 13 settembre».
Marino ricorda, quindi, che il 2 e 3 luglio si attende la decisione della Consulta, e che le parole del massima carica dello Stato «sembrano una vera e propria entrata a gamba tesa su questa importante pronuncia».
Quindi, il presidente Oua sottolinea come questa riforma sia nata male, sia per la forma sia per la sostanza: «Nelle modalità – spiega – perché non ha visto la consultazione degli avvocati, dei sindaci, del mondo delle imprese, del lavoro e della società civile. È un progetto calato dall’alto, frutto del dialogo soltanto con una parte della magistratura. Non solo: l’iter di approvazione della delega vede la violazione di diversi articoli della Costituzione, della quale il Presidente della Repubblica è garante. È bene ricordare che sono già 20 i rinvii alla Consulta, sulla scorta di rispettive ordinanze non solo dei Tar regionali, ma anche di diversi magistrati ordinari per i molteplici profili di illegittimità. Per non parlare, poi, del reiterato rifiuto, da parte di diversi ex Guardasigilli, a recepire le costanti e numerose osservazioni critiche delle Commissioni Parlamentari».
«Nel merito – continua – questa riforma è sbagliata perché decapita la giustizia di prossimità, elimina presidi di sicurezza e di garanzia dei diritti dei cittadini, pregiudica interi territori dal punto di vista economico. Ma è anche inutile per i previsti risparmi, le cui stime, oltretutto, oscillano nei mesi, a seconda delle dichiarazioni dei Guardasigilli in carica, dagli 80 milioni euro l’anno fino a 17. Cifre, in ogni caso, irrisorie a fronte delle diverse strutture appena inaugurate e ora, in virtù della riorganizzazione, destinate all’abbandono e di quelle che si dovranno allestire per consentire gli accorpamenti in Tribunali che non hanno spazi adeguati o che, addirittura, neppure esistono (Napoli Nord). Per dare il senso dell’assurdo sugli sprechi, per non dire del grottesco basti, poi, pensare ai famigerati braccialetti elettronici per i detenuti, dell’ex ministro Severino che sono costati appunto circa 80 milioni di euro e che sono del tutto inutili».
«L’avvocatura – ribadisce Marino – ha grande rispetto per il Capo dello Stato, la cui sensibilità sui temi della giustizia ha avuto modo di apprezzare in più occasioni, ma non è possibile accettare il drastico giudizio espresso sul provvedimento di revisione della geografia giudiziaria. Ribadiamo che l’Oua è favorevole al riordino degli uffici giudiziari, purché effettuato in maniera razionale ed equilibrato».
«Non comprendiamo – conclude il presidente Oua – questi reiterati interventi del Presidente della Repubblica. Lo invitiamo ad ascoltare il Parlamento che sul punto si è espresso più volte, e a incontrare l’avvocatura che nella trincea dei tribunali opera tutti i giorni per tutelare i diritti, i cittadini e le imprese».