Sono 30 i milioni spesi per ristrutturare o addirittura costruire tribunali che tra una settimana chiuderanno. E’ l’Associazione nazionale avvocati italiani a fare i conti di una riforma che non piace ad avvocati e cittadini.
Per questo motivo Anai chiede al Parlamento di fermare subito l’azione ministeriale insensata che non risponde agli interessi dei cittadini e della giustizia.
“È accertato che nessuno dei Tribunali accorpanti è in grado di assorbire i Tribunali soppressi e le Sezioni distaccate abolite – ha dichiarato il presidente Anai Maurizio De Tilla – La situazione è drammatica.
Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, denuncia la drammatica e notoria situazione degli attuali immobili che sono già insufficienti ad accogliere finanche gli attuali uffici giudiziari (con esclusione delle Sezioni distaccate). Il Comune di Bologna è alla ricerca di un immobile da adibire ad uffici giudiziari di mq. 4.500 circa.
A Cuneo (che si prepara ad accogliere i Tribunali di Mondovì e Saluzzo) è prevista una spesa di circa sette milioni di euro per ristrutturare una scuola da adibire ad attività giudiziaria.
Il Presidente del Tribunale di Lecce chiede di mantenere in funzione almeno tre delle sette sezioni distaccate affermando che l’utilizzazione delle tre strutture “sarebbe l’unico modo per prendere ancora tempo ed evitare una possibile paralisi della giustizia”.
Per l’accorpamento a Foggia del Tribunale di Lucera (che è un modello di funzionamento) si prevede l’erogazione di un canone di 750.000 euro all’anno.
Il Sindaco del Comune di Potenza ha rappresentato che “Il Palazzo di Giustizia” non ha i requisiti per far fronte alla sistemazione logistica del personale, di magistratura ed amministrativo degli uffici giudiziari di Melfi.
L’accorpamento del Tribunale di Montepulciano a Siena dovrebbe comportare una spesa annua di circa 800 mila euro annui.
Il Tribunale di Lagonegro (Basilicata) non è in grado di accogliere il Tribunale di Sala Consilina (Campania). Il Comune di Udine ha dichiarato di non essere in grado di allocare gli uffici facenti capo al Tribunale di Tolmezzo.
Con la soppressione dei Tribunali e delle Sezioni distaccate si avrà un aggravio di spesa di almeno 30 milioni di euro all’anno. Il che smentisce categoricamente le affermazioni ministeriali di risparmi di spesa e di miglioramenti dell’efficienza. L’assurdo del disegno demolitorio ed irrazionale raggiunge il grado più alto se si considera che per il Tribunale di Acqui Terme (soppresso) si è speso per ristrutturazione l’importo di 5 milioni di euro. Per la costruzione dell’edificio che ospita il Tribunale di Bassano del Grappa si è sostenuta una spesa di 12 milioni di euro ai quali vanno aggiunti altri 8 milioni di euro per il completamento della “cittadella della giustizia. L’edificio che ospita il Tribunale di Chiavari, consegnato un mese fa, ha comportato un costo per lo Stato di 14 milioni di euro.
Il Tribunale di Modica, inaugurato nel 2004, è costato 12 milioni di euro. E così via per Pinerolo, Sulmona, Saluzzo e gli altri uffici giudiziari.
A ciò si aggiunga che si chiudono Tribunali, quali Rossano e Lucera, ad alto tasso di criminalità organizzata.
È una pura follia – ha concluso De Tilla – demolire uffici giudiziari costati diverse decine di milioni di euro con un’efficienza e una durata media dei processi di gran lunga inferiore a quella delle sedi accorpanti. È da dissennati spendere decine di milioni di euro per attrezzare sedi inidonee. Non è corretto vantare risparmi e efficienze lontani anni luce dalla verità”.

Per Nicola Marino presidente Oua, «dal 13 settembre in Italia la giustizia è a rischio caos, molti uffici (tribunali, sedi distaccate…), spesso di grandi comuni, non sono pronti per la chiusura e non a caso il ministro Cancellieri ha già prorogato, approfittando della disattenzione estiva, il termine in diverse realtà, ma solo in alcune e con un criterio francamente incerto e inadeguato (anche se purtroppo sembra quello del “divide et impera” vista la forte opposizione sociale nel Paese contro questo provvedimento). Serve invece un intervento generale come chiesto dal Parlamento».
«Questa presunta “revisione” della geografia giudiziaria – continua il presidente Oua – tanto “strillata” sui giornali non fa risparmiare nulla, si pregiudicano interi territori a livello economico e in alcune centri come, appunto, Rossano, si rischia di lasciare il campo libero alle organizzazioni criminali. Proprio in queste ore vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà agli abitanti, e agli avvocati, di questa città calabrese che manifestano da ieri presidiando gli uffici giudiziari anche con una protesta forte come l’occupazione».
«Comprendiamo  – aggiunge – il grande disagio e la rabbia di fronte a provvedimenti scellerati come questo che, di fatto, decapitano la macchina giudiziaria italiana. Non a caso, nei prossimi giorni, sono state annunciate iniziative analoghe in tutto il Paese. L’Oua è a fianco di tutte queste città che vogliono difendere il servizio giustizia».
«D’altronde – ribadisce Marino – anche il Parlamento con un ordine del giorno ha chiesto al Governo una proroga generale, non interventi nascosti nelle vacanze agostane, perché sono evidenti le criticità emerse. Insistere su questa strada da parte della Cancellieri è ingiustificabile, non è una questione di difesa del piccolo orticello o del campanile come si è detto, purtroppo, da più parti con molta superficialità, ma una scelta di buonsenso per avviare, invece, una seria revisione e modernizzazione della geografia giudiziaria a tutela degli interessi generali del Paese e dei cittadini». 

Di Golem

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