La Corte costituzionale ha anticipato al 2 luglio l’udienza prevista l’8 ottobre sul ricorso del Friuli Venezia Giulia sulla geografia giudiziaria e ha fissato al 2 e 3 luglio le udienze sui rinvii del tribunale di Pinerolo.
“Grande soddisfazione è stata espressa per la sensibilità della Consulta nei confronti di un gravissimo problema” da parte del presidente del Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori, Walter Pompeo.
“Proprio ieri abbiamo dato notizia che gli atti di rimessione alla Corte erano arrivati a 14 – ha affermato il presidente dell’Associazione nazionale avvocati italiani Maurizio De Tilla – adesso il nuovo ministro della Giustizia fermi subito l’attuazione di una riforma che sta demolendo 1000 uffici giudiziari”Dopo le undici Ordinanze dei Tribunali (Pinerolo (5), Alba, Sulmona, Montepulciano, Sala Consilina, Saluzzo, Urbino) e il ricorso della Regione Friuli, anche il Tribunale di Sanremo – Sezione distaccata di Ventimiglia – e il Giudice di Pace di Rossano hanno rimesso alla Consulta l’esame dell’illegittimità della normativa sulla revisione della geografia giudiziaria.
“Esprimiamo enorme soddisfazione – ha concluso De Tilla – e rivolgiamo un ringraziamento particolare ai giudici delle leggi che hanno accolto i nostri appelli riconoscendo la gravità della situazione. Al nuovo ministro chiediamo di ascoltare quello che hanno da dire in materia gli operatori della giustizia e gli amministratori locali”.
Per Nicola Marino, presidente Oua quella di oggi è «una buona notizia per la giustizia italiana. Accolte, finalmente, le richieste dell’avvocatura sia per l’anticipo dell’udienza dell’8 ottobre, sia per la celere fissazione di quelle sui rinvii del tribunale di Pinerolo (una il 2 e l’altra il 3 luglio). È bene che la Consulta esamini rapidamente questo provvedimento dai chiari profili di illegittimità. Non ha senso continuare, invece, ad accelerare questo processo di smantellamento del sistema con gravi danni per i cittadini, come sta facendo il Ministero di via Arenula e diversi presidenti di Tribunale».
«Al futuro Governo e al nuovo Parlamento – continua – chiediamo di intervenire con urgenza per evitare di distruggere la “giustizia di prossimità” e di mortificare interi territori del nostro Paese, sia dal punto di vista dei diritti sia sotto quello della competitività economica per le imprese».
«L’Oua – conclude Marino – ha inoltre fissato due giornate di astensione (29 e 30 maggio) con una grande manifestazione a Roma il 30 maggio insieme al Coordinamento dei Fori Minori, gli Ordini e le Associazioni forensi, i sindacati dei lavoratori e dirigenti dei Tribunali, i Sindaci e i cittadini interessati dal provvedimento».