Anche oggi il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri in audizione davanti alla commissione Giustizia della Camera ha ribadito il suo no al rinvio dell’entrata in vigore della riforma della nuova geografia giudiziaria stabilita dai decreti legislativi 155 e 156/2012 per il prossimo 13 settembre.
Alla Camera il Pd presenterà domani una risoluzione per introdurre alcuni cambiamenti che non hanno spirito di controriforma, ha annunciato oggi Walter Verini ma solo volti al recupero di alcune sedi tagliate senza criteri, al mantenimento di almeno una sede distaccata nelle realtà in cui i tribunali sono stati chiusi e dell’istituzione dell’ufficio del giudice di pace e di uno sportello laddove si è previsto di chiudere le sedi distaccate. In conclusione, comunque secondo Verini sarebbe utile un rinvio senza stoppare la riforma.
La richiesta di tempo è arrivata anche dal Movimento 5 stelle e dalla Lega Nord: secondo Nicola Moltemi (Carroccio) il differimento della riforma sarebbe necessario per adottare correttivi necessari, “ma la data del 13 settembre – ha detto – è dietro l’angolo e non ci sono i tempi per miglioramenti”.
Il ministro comunque in audizione ha ribadito che il taglio dei tribunali ha come obiettivo precipuo “il recupero dell’efficienza e non già solo il contenimento dei costi che a regime, per la sola chiusura degli uffici, al netto dei previsti costi di accorpamento, porterebbe 17 milioni di euro l’anno di risparmi”.
Al Senato intanto, la commissione Giustizia ha approvato all’unanimità il testo base del Ddl sulla proroga come risultante dalla fusione dei Ddl Casson (Pd) e Malan (Pdl).
Il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta ha manifestato l’orientamento positivo del governo non senza qualche difficoltà vista la posizione del Guardasigilli.
Il testo proroga di un anno (settembre 2014) le disposizioni sulla riorganizzazione territoriale degli uffici e il termine per gli emendamenti è stato fissato per martedì prossimo alle 14.
Soddisfatto per il clima costruttivo il presidente di commissione, Francesco Nitto Palma (Pdl): “C’erano stati, nella scorsa legislatura, i pareri favorevoli delle commissioni competenti di Camera e Senato ma che rimasero disattesi dal ministro dell’epoca (Severino, ndr). Si tratta di una riforma da me fortemente voluta perchè attesa da 60 anni da tutto il mondo della giustizia. Al ministro Cancellieri alla fine chiediamo essenzialmente di verificare se esistano o meno le situazioni di sofferenza, al di fuori di ogni campanilismo”.
Anche per il Movimento 5 Stelle, a detta del vicepresidente di commissione Maurizio Buccarella, si sta di fronte “ad una proroga che risulta indispensabile alla luce delle tante sofferenze denunciate da tribunali locali, ho potuto verificarlo personalmente, nel caso di Lecce. Doverse realtà hanno già fatto presente l’indisponibilità a farsi carico delle pendenze delle sedi sopprimende”.
Gli avvocati esprimono soddisfazione: l’Associazione nazionale avvocati italiani, infatti, plaude per l’accordo trovato tra le forze parlamentari.
“La revisione della geografia giudiziaria va integralmente cambiata – ha detto il presidente Anai Maurizio De Tilla – la normativa è illegittima (sono ben 16 le ordinanze di rimessione alla Corte Costituzionale) ed irrazionale. La soppressione contestuale ed immediata di ben 1.000 uffici giudiziari su 1.400 non ha precedenti in Europa”.
“È come sopprimere due ospedali su tre con il fine di non curare o far morire una larga percentuale di malati – ha continuato De Tilla – Nel caso nostro si tende a cancellare gran parte dei diritti dei cittadini. E ciò senza alcun risparmio di spesa (anzi vi è un palese aggravamento) e senza efficienza (in proposito si richiamano i provvedimenti di annullamento e/o sospensione dei TAR Lazio, Sardegna, Campania, Basilicata)”.
Secondo Anai la materia dovrà essere “revisionata” ma in maniera responsabile.