Aprile 2012: levata di scudi al Colosseo, ma anche di spade e lance contro le forze dell’ordine. No, non sono i fantasmi di una antica legione ad infestare i monumenti della città eterna, bensì un esercito di abusivi in maschera che ogni giorno si fa fotografare dai turisti dietro compenso.
Un lavoro brillante, anzi “creativo”, che crea occupazione sfruttando le risorse del luogo. Inutile fare il conto dei siti archeologici italiani lasciati in rovina o per nulla pubblicizzati, quando però si tratta di punire l’irregolarità altrui, la sovrintendenza e i comuni sono sempre in prima fila. Da qualche parte in Campidoglio suona la sveglia elettorale e come un gigante ubriaco, Roma Capitale si desta di soprassalto e poi si gira dall’altra parte per proseguire il sonno. Maria Rosaria Barbera, la soprintendente dell’area archeologica di Roma, in collaborazione con Gianni Alemanno, il genero di Pino Rauti, ha mandato una squadra di vigili urbani a fronteggiare l’invasione dei Fori Imperiali. Conclusione: un’ordinanza restrittiva, promesse di conformare la categoria e qualche spintone.
La reazione al rallentatore è ormai un marchio di fabbrica delle autorità, che ogni tanto si ricordano di dover amministrare un patrimonio collettivo. Da sempre il regno dei non autorizzati vede i centurioni affiancati da migliaia di ambulanti, chioschi, artisti di strada e altri occupanti di suolo pubblico. E tutto ciò all’insaputa del sindaco, infettato anche lui dal morbo dell’inconsapevolezza colposa. Intanto i robot della Polizia Municipale sono programmati per bastonare i manifestanti o gli operai in cassa integrazione e per dialogare con i centurioni illegali, che ricevono le attenzioni dei media e qualche pacca sulla spalla. Anche questa volta il risultato non cambia: Centurioni – Pizzardoni 1 a 0.