È una guerra a colpi di spot-regionali a pagamento sui giornali e di strali di opposizione e associazioni ambientaliste che stigmatizzano le modifiche al piano paesaggistico regionale (Ppr) al vaglio della giunta di centrodestra. Nel mirino una serie di deroghe predisposte dalla giunta Cappellacci che di fatto smantellano i vincoli introdotti dal predecessore, Renato Soru, autorizzando così un assalto al territorio e in particolare alle coste.
Modifiche che fanno il paio col piano casa2 abbozzato nel disegno di legge n. 265/A della Commissione permanente “urbanistica” del Consiglio regionale a suo tempo presentato dalla Giunta e con la legge regionale 21 settembre 2011, n. 19, sui campi da golf, per molti un altro escamotage per favorire il “partito del mattone selvaggio”.
Gli spot di Gavino Sanna.
Il governatore-figlio dell’ex commercialista di Berlusconi Ugo Cappellacci tira dritto per la sua strada e respinge al mittente le accuse di voler riportare l’isola agli anni dell’edificazione senza regole. La bufera è iniziata il 9 settembre quando la Regione ha pubblicato sui due maggiori quotidiani regionali due pagine per lanciare il suo messaggio anti-Ppr. Uno spot dal titolo “Domande&Risposte” ideato dal guru sardo della pubblicità Gavino Sanna, dietro una parcella di 150mila euro. Cinquantasei righe intrise di luoghi comuni ed errori di grammatica che partono da una domanda: “Ma è vero che vogliono cancellare il Ppr per fare in modo che si torni all’assalto delle coste e alla distruzione del nostro patrimonio paesaggistico?”. La risposta sono due pagine fitte fitte che puntano il mirino sulla paura figlia di “notizie imprecise, di pregiudizi e di poca informazione”. Poi un inno alla Sardegna e al suo paesaggio, con una sequela di immagini stereotipate da pubblicità dove il paesaggio è “nelle vacanze al mare da bambini, nella vigna di nonno, nei campi gialli dell’afa estiva, nei vicoli stretti dietro casa di paese”. E poi l’affondo. “Oggi”, spiega la Regione, “le regole fatte per il paesaggio lo hanno intrappolato in una fotografia sbiadita, oltre un milione e trecentomila sardi vive sotto un vincolo paesaggistico”. Quindi la conclusione: abbiamo riscritto il Ppr perché “vogliamo regole più semplici da leggere e applicare, perché non vogliamo sottostare all’incertezza di una burocrazia e di una politica fatta per simpatia o tornaconto, perché le regole di oggi limitano e vietano”.
Propaganda & fondi pubblici.
Il messaggio a pagamento è stato ripubblicato il 14 settembre. Poi la questione il 22 settembre è rimbalzata tra i banchi del Consiglio regionale dopo le proteste dell’opposizione che ha deciso di portare il caso alla Corte dei conti. La settimana successiva gli uffici tecnici della Regione hanno bloccato la nuova puntata della campagna “Domande e Risposte” che difende lo stravolgimento del piano paesistico regionale. Il messaggio, che criticava il “regime” della gestione Soru, è stato giudicato di propaganda e non istituzionale, l’uso di fondi pubblici per la pubblicazione sui giornali non sarebbe stato giustificato. Ma lo stop non ha fermato la Giunta, tanto che è arrivata anche la terza puntata di “Domande&Risposte” per ribadire come tutto sia stato fatto con il coinvolgimento di comuni e istituzioni locali. Una campagna che il padre del Ppr ed ex governatore, Renato Soru, ha bollato come “propaganda”, «un esempio di quanto poco considerino l’intelligenza dei sardi. Dicono che l’unico paesaggio buono è quello che l’uomo trasforma, quello che consuma: se non viene consumato si sbiadisce. Questo per loro è l’unico modello e laddove le regole non lo permettono, arrivano persino a giustificare l’abusivismo edilizio». Soru è lapidario: «Fanno tutto questo per aiutare i loro amici cementificatori». Per il portavoce del Gruppo d’intervento giuridico e Amici della terra, Stefano Deliperi, i messaggi a pagamento della Regione sui quotidiani locali per difendere le modifiche al Ppr sono “diffamatori ai danni del piano”. «L’incapacità e l’insipienza dell’esperienza di governo regionale vengono scaricate grossolanamente sul Ppr sperando che i sardi si dimentichino della disastrosa nullità rappresentata dall’amministrazione Cappellacci».
Ambientalisti in tumulto.
Intanto le associazioni ecologiste Gruppo d’intervento giuridico e Amici della terra, la Lega per l’abolizione della caccia e l’associazione Italia Nostra Sardegna si preparano ad opporsi alle modifiche Ppr, in caso di deroghe “in favore delle più scandalose speculazioni immobiliari”. Deliperi paventa la resurrezione di “veri e propri zombie di cemento”, vecchi progetti messi nel cassetto dopo l’avvento di Soru e della sua legge-salvacoste che potrebbero essere rispolverati dopo le opportune modifiche al piano. Si tratta dei progetti di Cala Giunco srl (del gruppo dell’editore Sergio Zuncheddu, quello dell’Unione Sarda) a Cala Giunco-Notteri (Villasimius), di Malfatano spa (Lega delle cooperative) a Piscinni (Domusdemaria), altri di bonifica agraria nella piana di Castiadas (Cagliari) e il progetto della Colony Capital di Tom Barrack per ampliare complessi ricettivi in Costa Smeralda (Arzachena). «A questi andranno sommati decine di altri progetti edilizi nuovi e già pronti», aggiunge Deliperi, «come quello di Matsa group spa-Real Estate Serenissima spa» a Piscinas, Ingurtosu, Costa Verde (Arbus) e quello di Dimore esclusive srl (sostenuta dalla Unipol gruppo finanziario spa) sulla costa di Nebida (Iglesias).
In allegato:
Piano casa
Legge sul golf
Consiglio regionale del 22 settembre 2011 – Mozione n. 147 “sull’uso indiscriminato, fazioso ed ingannevole delle risorse per la pubblicità istituzionale della Regione nella congiuntura economica più grave dal dopoguerra in Sardegna”
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA Disegno di Legge 265 A
LEGGE REGIONALE 21 SETTEMBRE 2011, N. 19
Nota stampa della seduta n. 252 del 22 settembre 2011