Con il nome “cardamomo” vengono indicate diverse spezie caratterizzate da aromi e sapori differenti: il cardamomo verde (il vero cardamomo), il cardamomo di Ceylon e il cardamomo nero ( originario del Nepal). Il cardamomo verde si ricava dall’Elettaria cardamomum, una pianta tropicale molto diffusa nello stato indiano del Kerala.
Questa spezia ha un sapore molto intenso ed è piuttosto costosa. Dall’Elettaria repens, pianta diffusa nello Sri Lanka, si ottiene il cardamomo di Ceylon , dall’Amonum subulatum il cardamomo nero più comune ed economico e dall’ Amomum compactum il cosidetto cardamomo del Siam diffuso in Birmania. Gli antichi Greci e romani lo utilizzavano per produrre profumi, mentre le donne egiziane erano solite bruciare essenze di cardamomo per purificare l’ambiente. La medicina ayurvedica considera il cardamomo un’ottima cura per problemi al sistema urinario, tosse e emorroidi, mentre la medicina tradizionale cinese lo usa per il mal di stomaco e la dissenteria.
In Oriente il cardamomo è considerato una spezia afrodisiaca, tanto da essere citata nei racconti de “Le mille e una notte”. Soprannominata la “pianta delle vergini”, il cardamomo deve la sua nomea alla leggenda secondo la quale è una pianta così delicata e timida che può essere toccata e raccolta solo da mani femminili. Nel Kashmir alcuni semi di cardamomo sono racchiusi in un gioiello che la sposa porta al polso il giorno delle nozze a simboleggiare il cibo ristoratore che la moglie darà al marito. Il primo documento in cui si faccia menzione di questa spezia è il famoso “papiro Ebers”, scoperto in Egitto e risalente al 1550 a.C. nel quale si citano più di 80 diversi tipi di spezie. Il medico indiano Sasruta il Vecchio, vissuto nel sec. IV a.C., lo prescriveva contro l’obesità, le affezioni alle vie urinarie e l’itterizia. Da secoli gli svedesi usano il cardamomo per aromatizzare il loro glogg, una bevanda calda fortemente alcolica e in tutta l’area scandinava costituisce l’ingrediente fondamentale del Käffebrod, un tipo di pasticcino servito con il caffè.
Sono gli arabi, però, i maggiori consumatori di cardamomo verde. Ritengono che il cardamomo “rinfreschi il sangue”, un grosso beneficio in regioni dove la temperatura raggiunge spesso alti livelli. Nella moderna fitoterapia il cardamomo è largamente utilizzato in caso di raffreddore o stati influenzali in genere. Grazie all’azione digestiva è utile in caso di meteorismo, diarrea e gastrite, mentre masticare semi di cardamomo può essere un valido aiuto in caso di alitosi, gengiviti e stomatiti. Sembra, inoltre, essere un antidoto contro il morso di serpenti e scorpioni. La polvere di semi di cardamomo, invece, bollita insieme al thè risulta un eccellente tonico e corroborante che aiuta a combattere problemi di depressione.