L’Italia viene a porsi in una condizione umiliante sul piano internazionale per violazione dei principi sul trattamento umano dei detenuti, scrive il Presidente della Repubblica alle Camere.
Per questi motivi è un dovere urgente, scrive Napolitano nel suo messaggio, far cessare il sovraffollamento carcerario con immediati, necessari rimedi straordinari come la depenalizzazione e i domiciliari, senza escludere iniziative come l’indulto e l’amnistia.
Tralasciando i commenti politici, divisi tra chi, come i partiti al governo, si sono detti disponibili e chi come la Lega e il Movimento 5 Stelle si sono detti decisamente contrari a provvedimenti di clemenza (sorvoliamo sulle sfumature e sulle espressioni colorite), ad accogliere con favore il messaggio del presidente sono stati soprattutto gli avvocati penalisti.
“Il Presidente Napolitano ha espresso una serie di concetti e di circostanze che sono state più volte espressi dall’Unione, ma il fatto straordinario è dato sia dall’utilizzo del mezzo costituzionale più impegnativo, rappresentato dal messaggio alle Camere, per di più rafforzato dal monito che lo stesso non venga fatto cadere nel vuoto com’è avvenuto in passato, sia dalla lucidità con cui il capo dello Stato ha messo in fila gli argomenti che rendono indifferibile la soluzione del problema carceri” dice l’Unione delle Camere penali italiane.
“Ma c’è di più, in quanto Napolitano è uscito dal piano del puro richiamo alle coscienze – fanno notare i penalisti – per evidenziare quello che non è solo un problema di carattere umanitario, ma prim’ancora – se possibile – è un nodo politico molto intricato che il Parlamento deve sciogliere operando su più fronti contemporaneamente. Il Capo dello Stato ha, dunque, il merito non solo della chiarezza e dell’incisività, ma anche di richiamare la politica ad una prova di maturità che deve necessariamente tradursi in un approccio globale del problema giustizia dentro cui sta il problema carcere”.
Per l’Ucpi, “con precisione chirurgica Napolitano ha messo in fila i temi delle riforme che l’Unione ha proposto in questi ultimi anni: quello di un nuovo sistema sanzionatorio e non più carcerocentrico; quello di un nuovo diritto penale sostanziale delineato in base al valore dei beni giuridici tutelati e non alle pseudo emergenze mediatiche; quello dell’abbandono della custodia cautelare come anticipo di pena e strumento di lotta giudiziaria; quello della riforma costituzionale della giustizia, secondo le linee tratteggiate dai cosiddetti saggi; quello, infine, degli strumenti emergenziali, come l’amnistia e l’indulto, che rappresentano l’unico mezzo possibile per dare una risposta adeguata alle richieste dell’Europa nei tempi fissati ed oramai cogenti, e che consentiranno di avviare quella riforma della giustizia che contemporaneamente dovrà essere varate e di cui l’Italia ha necessità per ragioni umanitarie, politiche ed anche di pura decenza civile”.
“L’Unione è a disposizione delle forze politiche che vorranno attivarsi nella direzione indicata dal Presidente Napolitano – conclude la nota – per ogni utile contributo”.
Discorso_Napolitano_carceri.pdf