Il decreto per fronteggiare l’emergenza carceri ha ricevuto il via libera da parte del Senato con 226 si, 40 no (lega e Idv) e 8 astenuti (il decreto è leggibile in allegato).
Tra gli astenuti, l’ex Guardasigilli Roberto Castelli che ha invitato il Parlamento a svolgere una riflessione più approfondita prima di chiudere frettolosamente anche un Opg come quello di Castiglione delle Stiviere considerato una struttura d’eccellenza in Europa (ma non ha votato contro come tutto il gruppo della Lega).
In dissenso dal proprio gruppo (PD) il senatore Tonini pur condividendo il contenuto della norma, si è alla fine astenuto perchè i fondi necessari p er la chiusura degli Opg verranno sottratti alla cooperazione allo sviluppo del ministro degli Affari Esteri.
Contraria al nuovo testo anche l’Italia dei Valori, perchè si è passati dall’impostazione originaria del decreto che prevedeva la traduzione in camere di sicurezza dell’arrestato, mentre la stesura attuale prevede gli arresti domiciliari e quindi la camera di sicurezza o il carcere solo dove non sia possibile l’arresto domiciliare. Una scelta incomprensibile, secondo l’Idv per i cittadini che chiedono maggiore sicurezza: “Si rischia ha detto il senatore Li Gotti – che per evitare il sovraffollamento delle carceri siano proprio i soggetti più pericolosi a restarne fuori”.
Un problema che secondo Idv e Lega si acuisce dal momento che è stata elevata da 12 a 18 mesi la soglia della pena detentiva residua per l’accesso ai domiciliari. La parola ora passa alla Camera; in caso di modifiche i tempi sono strettissimi visto che il decreto va convertito prima del 20 febbraio.