È stata presentata questa mattina, presso la Sala Livatino del Dicastero di via Arenula 70, dal ministro della Giustizia Paola Severino e dal capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Tamburino una ricerca sul rapporto tra carcere e recidiva.
La ricerca, avviata dall’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), dal Crime Research Economic Group (Creg) e dal Sole 24Ore in collaborazione con il Ministero della Giustizia, ha come obiettivo quello di esaminare quanto e in che misura il modo con cui la pena viene espiata incide sulla tendenza a ripetere atti criminosi. Lo studio esaminerà anche, in prospettiva, i costi della recidiva, e fornirà elementi utili alle decisioni in tema di politica carceraria.
Alla presentazione hanno partecipato anche il direttore dell’Eief Daniele Terlizzese, il direttore CRG-Collegio Carlo Alberto Giovanni Mastrobuoni e la giornalista del Sole 24Ore Donatella Stasio, che saranno i responsabili scientifici della ricerca.
A margine della presentazione, il Guardasigilli è intervenuto anche sul Ddl corruzione.
Il ministro della Giustizia ha lanciato oggi un avvertimento al Pdl sulle modifiche possibili al ddl anti-corruzione. Al presidente della commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli, che ha più volte annunciato l’intenzione di presentare un emendamento soppressivo della norma che istituisce il reato di traffico di influenze illecite, la Guardasigilli ha raccomandato di intervenire con emendamenti “migliorativi”.
«Non ho ancora letto gli emendamenti – ha spiegato, rispondendo alle domande dei cronisti al termine di una conferenza stampa sulle carceri – ma credo che possano essere presi in considerazione quelli migliorativi: noi abbiamo costruito una piramide, i mattoni possono essere spostati ma le fondamenta non possono venire meno. Ho sempre chiesto – ha precisato – interventi migliorativi, additivi, non di sottrazione e tantomeno di soppressione».
Quanto all’ipotesi che tutti i parlamentari del Senato possano rinunciare agli emendamenti per velocizzare l’approvazione del ddl, «dipende – ha osservato Severino – dalla qualità degli emendamenti che verranno proposti. Se la qualità è tale da richiedere una meditazione sul tema, credo che si debba fare coniugando l’urgenza con la serietà dell’approfondimento».
Il ministro si è quindi detta «disponibile a un ritorno alla Camera purché il risultato sia migliorativo. Vorrei – ha ammonito – che non si perdesse neanche un giorno per arrivare alla definizione della legge entro la fine della legislatura».
slide_presenzadetenuti1.pdf
intervento_Severino_recidiva.pdf